Emergenza Covid, parlano i lavoratori dell’ASST del Garda
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Emergenza Covid, parlano i lavoratori dell’ASST del Garda

Questionari on line proposti a tutti i dipendenti; hanno risposto in 1.200. La difficoltà più grande? Gestire la paura

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Pubblicato il 22 Dicembre 2020

Qual è stata la tua più grande difficoltà durante l’emergenza sanitaria? La domanda fa parte di una ricerca che l’ASST del Garda – a cui fanno capo gli Ospedali di Desenzano (foto) , Gavardo e Manerbio – ha voluto che fosse realizzata interpellando i suoi 2.800 dipendenti.

 

LA PAURA, DIFFICOLTÀ PIÙ GRANDE

La risposta alla domanda è stata tradotta nelle diapositive con il meccanismo della “nuvola di parole” che in base alla loro frequenza, vengono rese visivamente più o meno grandi. Quando sul grande schermo della sala in cui è avvenuta la presentazione è apparsa la diapositiva in questione, l’attenzione si è fatta ancora più alta. E’ infatti “paura” la più grande difficoltà dichiarata dagli intervistati in riferimento all’emergenza sanitaria.

 

UN’ESPERIENZA CHE HA LASCIATO SEGNI PROFONDI

“Cinque lettere –commenta il segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica, Angela Cremaschini, in cui è racchiusa un’esperienza umana e professionale che ha lasciato segni profondi. Ulteriori conferme sono venute dagli indicatori riferiti all’esaurimento psicofisico, al deterioramento della relazione, all’inefficacia professionale, la disillusione, il malessere psicologico, il conflitto famiglia-lavoro, il vigore, la capacità di non fasi sopraffare dalla situazione critica”.

Il questionario della ricerca è stato proposto on line alla totalità del personale della ASST del Garda; 1.191 sono stati quelli compilati e restituiti.

 

LE EVIDENZE DELLA RICERCA

Infermieri, tecnici e operatori hanno dato cuore, anima e passione durante l’emergenza, e questo emerge chiaramente dall’indagine. Chiarissime sono anche e le criticità: la fascia di età in cui si manifestano maggiori disagi è quella compresa tra i 45 e i 55 anni, spesso mamme e papà con minori o genitori anziani da seguire, alle prese con la conciliazione impossibile tra lavoro e problematiche familiari amplificate da una situazione di grande impegno professionale. Che fare? Come Cisl FP abbiamo chiesto che si costruisca un vero welfare aziendale. Rilevare le criticità è il primo passo per affrontarle senza stereotipi e senza retro pensieri. Per questo la ricerca deve diventare un prezioso strumento di confronto, per mettere a punto azioni sinergiche per il bene dei lavoratori tutti e per il bene comune“.