Non sono tutte rose e fiori per il lavoro a distanza nel tempo del Covid-19. Ci sono grandi rischi di fraintendimento, di tutele dei lavoratori che vengono meno, di tempi di lavoro che si espandono, di carichi sbilanciati tra lavoro in presenza e a distanza, di contrattazione che viene scavalcata con imposizioni dell’impresa.
Se n’è discusso per iniziativa del Centro di Ateneo sugli Studi di genere dell’Università di Brescia che a fine giugno ha promosso il Webinar – Smart working in progress approfondendo opportunità e limiti del “lavoro agile” che così prepotentemente si è affermato nella fase più acuta dell’emergenza Coronavirus e che oggi rischia di diventare “normalità” de-regolata.
Particolarmente incisivo è stato nel corso del webinar l’intervento di Marco Lai, ricercatore del Centro Studi Cisl, che ha analizzato il tema mettendo in luce le possibilità che si creano ma anche le contraddizioni che stanno emergendo.