Èl blog del dutùr – La sanità pubblica, i medici e i ragazzi del ‘99
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Èl blog del dutùr – La sanità pubblica, i medici e i ragazzi del ‘99

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Pubblicato il 25 Gennaio 2020

 

Nella proposta delle Regioni per risolvere il problema della carenza di medici in ospedale ci sono idee davvero preoccupanti. Idee che  dimostrano quale sia l’urgenza e la drammaticità del problema: assumere gli specializzandi al terzo anno di specialità e al tempo stesso chiedere la disponibilità ai colleghi in età pensionabile di restare in servizio fino a 70 anni.

E a me vengono in mente “i ragazzi del ‘99”.

Dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917) fu aperta la leva ai ragazzi del ’99 (i diciottenni di allora) in modo che rifornissero di forze fresche il fronte. Affidato loro un fucile, con un addestramento che dire sommario è già tanto, furono presi in carico dai veterani e insieme riuscirono a ribaltare la situazione. Ad un prezzo altissimo. Un’intera generazione di giovani fu praticamente spazzata via: a ricordarla rimasero vie e medaglie.

Quel che potrebbe accadere ai giovani medici in formazione buttati nella prima linea della sanità è senz’altro meno drammatico, ma non meno pericoloso. I rischi a cui vanno incontro sono denunce e aggressioni. Ma ve lo immaginate un giovane medico che dopo tre anni di specialità viene messo da solo in un reparto di urgenza, o di chirurgia? Ve lo immaginate un collega di 70 anni alle prese con gli obblighi della formazione continua, burocrazia, e altre amenità del nostro Servizio Sanitario Nazionale?

Non si è considerato poi che per proteggere gli estremi (i troppo giovani e i troppo anziani per il servizio) costerà moltissimo alla fascia intermedia, in termini di guardie mediche da assicurare e reperibilità.

Ci stupiamo perché si sta assistendo alla fuga verso il privato dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale e dei giovani all’estero? Si pensa che il sistema regga?

Ci sono tre modi per affossare un paese:
1. non investire in formazione prevedendo uno sbocco a coloro che hai formato;
2. creare un servizio sanitario inefficiente per il cittadino ma remunerativo per le aziende ospedaliere private;
3. costringere le famiglie a farsi carico di ogni necessità dei congiunti in stato di necessità.

E non è colpa dell’Europa…

Angelo Cinelli
segretario generale Cisl Medici Brescia

 

 

Con la parola BLOG si definisce una sorta di diario online in cui l’autore pubblica pensieri, opinioni, riflessioni e considerazioni.
Angelo Cinelli è dirigente medico dell’Istituto Maugeri di Lumezzane. L’esperienza professionale, la conoscenza diretta dei problemi della sanità e il confronto con i colleghi sono all’origine di queste pagine.