LA MALATTIA È IL TAGLIO DEI COSTI
I fruitori del digital banking, secondo lo studio del sindacato cislino, sono pochi giovani, con un livello di istruzione medio-alto, prevalentemente concentrati nelle aree urbane. “La malattia – commenta il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani – è il taglio dei costi. A furia di tagliare, cala l’occupazione e diminuiscono gli sportelli, i territori s’impoveriscono, ma si impoveriscono anche le banche, che vedono scendere la redditività. Una spirale perversa, che va fermata perchè rischia di travolgere il settore”.
IN ITALIA UNO DEI LIVELLI PIÙ BASSI NELL’UTILIZZO DI INTERNET
La ricerca rivela che in Italia il 34% della popolazione utilizza Internet per i servizi bancari, uno dei livelli più bassi in Europa (la Norvegia, prima della classe, è sopra il 90%). La percentuale cala vistosamente tra i 55 e i 74 anni (22%) per poi precipitare tra gli ultrasettantacinquenni (3%). Considerato che l’indice di vecchiaia dell’Italia è il più alto d’Europa e che il livello di istruzione degli italiani tra i 25 e i 64 anni (Istat) è basso, “è improbabile che in futuro si assista a un balzo dell’utilizzo tecnologie digitali”, afferma la First Cisl.
CONFRONTI UTILI PER CAPIRE
Il confronto con i vicini europei, secondo il sindacato, aiuta a inquadrare il fenomeno. Negli ultimi dieci anni in Francia gli sportelli sono diminuiti del 7%, in Italia del 24%. Eppure la Francia si trova nella fascia alta di utilizzo dell’internet banking (63%). I Paesi al top per digitalizzazione, pur avendo in alcuni casi tagliato la rete fisica, non hanno riscontrato cali proporzionali dell’occupazione, mentre hanno registrato una crescita significativa del numero dei dipendenti per sportello, che in Italia è stata invece modesta.
CAMBIARE STRADA
“Bisogna cambiare strada – sostiene Colombani – investendo sulla qualità dei servizi. Sul fronte degli impieghi, va data maggiore attenzione alle piccole e medie imprese. Il rapporto diretto che si instaura tra il bancario e l’imprenditore garantisce maggiore sicurezza al credito e assicura ricavi più alti rispetto alle grandi imprese”.