Più la contrattazione è vicina ai lavoratori, più è concreta ed efficace
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Più la contrattazione è vicina ai lavoratori, più è concreta ed efficace

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Pubblicato il 18 Settembre 2019

La contrattazione di secondo livello, quella tangibilmente più vicina ai lavoratori e più reattiva agli andamenti aziendali, è fortemente connaturata alla cultura sindacale della Cisl e ne costituisce uno degli impegni più rilevanti.

Alla dichiarazione di principio – che mutua i fondamenti della cultura sindacale della Cisl – si aggiungono i dati presentati oggi in un convegno dall’OSMER, l’Osservatorio sul mercato del lavoro e sulle relazioni collettive attivato dall’Università degli Studi di Brescia con il concorso delle parti sociali. Una larghissima partecipazione di dirigenti e operatori di tutte le categorie ha sottolineato come il tema sia costitutivo dell’esperienza Cisl.

 

DA SOLA LA CISL FIRMA UN QUINTO DI TUTTI GLI ACCORDI

Ad oggi, la banca dati OSMER comprende un totale di 2.590 accordi decentrati: 533 sono stati sottoscritti dalla Cisl, 271 dalla Cgil, 29 dalla Uil; Cisl e Cgil insieme ne hanno siglato 577 mentre sono 433 quelli che portano la firme di tutte e tre le organizzazioni sindacali.
Due i settori maggiormente rappresentati nella banca dati: industria (circa il 67%) e servizi (circa il 14%); gli altri settori coprono un totale di circa 20%.
A livello di rappresentanze interne, la maggioranza degli accordi è stata sottoscritta da Rsu (48,61%) e Rsa (6,76%).

 

REBONI: LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA E’ ESPERIENZA DI PARTECIPAZIONE 

Il mondo del lavoro cambia a grande velocità – ha affermato Paolo Reboni intervenuto a nome della Segreteria provinciale della Cisl alla tavola rotonda seguita alla presentazione dei dati dell’OSMER – determinando situazioni che tendono ad isolare il lavoratore. Ciò conferma l’attualità della storica vocazione Cisl, quella di avvicinare la contrattazione alla persona. Fare ciò vuol dire fare una scelta di responsabilità, agendo a livello aziendale e territoriale in senso partecipativo per agganciare la sfida della produttività al riscatto salariale e alla qualità del lavoro”.

 

Nei prossimi giorni torneremo sul convegno con approfondimenti sui tanti aspetti emersi nel corso dei lavori. Nel link sottostante una prima sintesi dei dati messi a disposizione dall’Osservatorio.