Poste Italiane vuole rivalersi sui lavoratori. Slp Cisl: Inaccettabile
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Poste Italiane vuole rivalersi sui lavoratori. Slp Cisl: Inaccettabile

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Pubblicato il 23 Giugno 2019

Come è possibile addebitare i raggiri delle banconote false ai dipendenti se l’azienda non li dota nemmeno degli apparecchi verificatori?“. Risponde con una domanda semplice e diretta Celso Marsili, segretario generale dei lavoratori postali iscritti alla Cisl, dopo che Poste Italiane ha denunciato la presenza di banconote false nei movimenti di denaro degli uffici bresciani, e soprattutto, dopo che pare intenzionata a rivalersi sui dipendenti che allo sportello le hanno incassate.

Il segretario Slp Cisl, lo ha dichiarato al cronista del Giornale di Brescia che lo ha interpellato sulla questione. “Era stata promessa l’installazione di un verificatore ogni due sportelli – ha aggiunto –  invece non è stato fatto nulla. Gli uffici coperti oggi a Brescia sono pochissimi. E in provincia vale lo stesso discorso. Nei rari casi in cui la macchinetta smaschera-truffe è presente, si trova collocata nella parte posteriore dell’ufficio, spesso nello spazio riservato al direttore, così la verifica non può essere fatta sotto gli occhi del cliente con la possibilità che s’inneschino contenziosi: la banconota era davvero quella che ti ho dato io? In più alcuni di questi apparecchi sono vecchi e non riconoscono nemmeno i soldi buoni della serie Europa, prodotti l’anno scorso“.

La palla passa ora all’azienda, mentre il sindacato si prepara a sostenere la battaglia dei lavoratori ingiustamente presi di mira da Poste Italiane.