Una sala gremita e un dibattito partecipato hanno caratterizzato l’attivo unitario dei delegati sindacali della Valle Camonica di Cgil Cisl Uil riuniti a Pisogne nella sala della ex Biblioteca comunale. All’ordine del giorno le proposte del sindacato confederale su una Legge di Bilancio con troppe parole d’ordine dal sapore di campagna elettorale permanente e colpevoli dimenticanze su lavoro e politiche per lo sviluppo.
SENZA RISPOSTE SI CONDANNA IL PAESE ALLA MARGINALITÀ
Ad analizzare i contenuti della manovra è stato il segretario provinciale della Cisl, Alberto Pluda, in una relazione introduttiva che ha declinato sul territorio i potenziali effetti di scelte di Governo che sono il contrario di ciò che servirebbe al Paese. La legge di Bilancio, infatti, prevede pochissimi investimenti su innovazione e ricerca, blocca le infrastrutture (anche i cantieri in corso d’opera), taglia, senza una logica, strumenti fondamentali per sostenere l’occupazione giovanile, dimentica le politiche industriali, dimezza l’investimento sulla connessione tra scuola e lavoro.
“Non dare risposte alla priorità del lavoro e dell’occupazione oggi – ha detto Pluda – significa frenare la crescita e condannare l’Italia ad una condizione di marginalità”.
PREOCCUPAZIONI E TIMORI
Anche i delegati intervenuti al dibattito hanno manifestato preoccupazione e la necessità di ottenere un tavolo di confronto con il Governo che vada oltre la legge di Bilancio.
“In sei mesi – ha osservato il segretario generale della Cisl bresciana – il Governo ha fatto e disfatto come se non esistesse più alcuna rappresentanza sociale titolata a confrontarsi con lui. Adesso però sembra che il presidente del Consiglio abbia cambiato idea e il 10 dicembre potrebbe esserci un incontro a Palazzo Chigi. Al Presidente del Consiglio diremo che non ci importa il colore del Governo, ma ci interessa moltissimo quello che scrive e quello che dimentica quando è chiamato a fare la legge più importante dell’anno, quella di Bilancio”.
A chiudere la mattinata, coordinata Mario Bailo della Uil, è stato Marco Di Girolamo, segretario della Cgil Lombardia.