E’ stato raggiunto questa notte l’accordo che chiude la lunga vertenza aperta dalle organizzazioni sindacali del settore con la Fondazione Don Gnocchi, il gruppo socio sanitario che gestisce 29 strutture in Italia (una anche nel bresciano, a Rovato, con 160 dipendenti) con oltre 3.600 posti letto e 5.700 dipendenti. A siglare l’intesa con la parte datoriale sono state la Cisl Funzione Pubblica, Fp Cgi e Uil Fpl.
“Con l’accordo abbiamo dato finalmente una prima risposta alle lavoratrici e ai lavoratori penalizzati dalle scelte unilaterali della parte datoriale. Si apre adesso un percorso che si realizzerà in due momenti: il primo vedrà l’istituzione di un regime contrattuale condiviso e transitorio per la gestione dei rapporti di lavoro; il secondo, a partire dal 1 gennaio 2020, vedrà la messa a regime di quanto oggi concordato”.
“Di fondamentale importanza – proseguono le organizzazioni sindacali – è il riconoscimento dell’esistenza di due filiere diverse: una socio-assistenziale, alla quale sarà applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro ARIS RSA e CDR; l’altra riabilitativa-sanitaria, alla quale sarà applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro ARIS Sanità. Abbiamo inoltre ottenuto la quantificazione a 14 minuti a turno come tempo di vestizione e consegna; infine, il riconoscimento di un importo lordo una tantum ai lavoratori assunti prima del 7 dicembre 2015”.
In via sperimentale – conclude la nota sindacale – abbiamo definiti anche indicatori per la corresponsione di ulteriori premi legati alla produttività che, su richiesta, possono essere convertiti in welfare per lavoratrici, lavoratori e famiglie, e ottenuto l’erogazione di buoni spesa, indipendentemente dal periodo di assunzione, per ciascuno degli anni 2018 e 2019