Sono 22 i nuovi nomi iscritti nel Famedio, edificio del cimitero Vantiniano destinato ad accogliere e tramandare il ricordo dei bresciani che si sono distinti per il loro impegno nei più diversi ambiti della vita sociale, economica e culturale della città. La cerimonia che sottolinea le nuove ammissioni è in programma giovedì 9 novembre alle ore 15 ed è aperta alla partecipazione di tutti.
Tra i nuovi nomi che entrano in questo luogo simbolico della gratitudine e della memoria di Brescia verso i suoi cittadini più illustri c’è anche quello di Eugenio Guarneri, un sindacalista della Cisl bresciana che “ha dedicato tutta la sua intensa vita alla difesa dei diritti dei lavoratori”.
Nella motivazione dell’iscrizione nel Famedio di Guarneri c’è la storia di un uomo semplice e generoso, un sindacalista appassionato e competente, un cittadino che aveva scelto di lavorare e servire il bene comune:
Eugenio Guarneri (1933 – 1987)
Da bracciante a presidente provinciale dell’Inps, da rappresentante sindacale a segretario generale della Fisba Cisl, Eugenio Guarneri ha dedicato tutta la sua intensa vita alla difesa dei diritti dei lavoratori. Nasce a Orzivecchi nel 1933 e fin da giovanissimo inizia a lavorare nei campi, come salariato agricolo, nel Comune di Pedergnaga, oggi San Paolo. Dal 1949 al 1955 si distingue come capolega della Fisba, la federazione salariati e braccianti agricoli della Cisl.
Nel 1956 al Centro studi della Cisl di Firenze frequenta il corso per dirigenti sindacali con Marini, Crea e Colombo. Nel 1957 ha il suo primo incarico come operatore intercategoriale e responsabile di zona, a Cento in provincia di Ferrara. Nel 1958 va a Merate, in provincia di Como, e l’anno successivo gli viene affidata una zona della Valcamonica, dove rimane fino al 1963.
Tornato in città, nel 1965 entra nella segreteria provinciale della Fisba Cisl. Diventa segretario generale della categoria nel febbraio del 1970, in sostituzione di Pietro Apostoli, chiamato a fare il coordinatore regionale della Fisba Lombardia. Nel 1970 entra anche a far parte del Comitato provinciale dell’Inps, costituito per la prima volta a Brescia. Nel 1975 diventa direttore dell’Inas di Brescia, mentre lascia la carica di segretario generale Fisba a Franco Anni. Tornerà ai vertici della federazione dei lavoratori agricoli nel 1978 e vi resterà fino al 1983, quando sarà eletto presidente del Comitato provinciale Inps. Rimane tuttavia nell’esecutivo Fisba, indicando come suo successore alla segreteria Renato Zaltieri.
La sua preoccupazione principale è che il sindacato sia in grado di rappresentare le variegate istanze dei lavoratori del settore agricolo e che al tempo stesso, sappia cogliere le rapide mutazioni sociali ed economiche in atto. Per questo dedica impegno e risorse all’organizzazione e alla formazione dei quadri.
Lascia la carica di presidente dell’Inps nel novembre del 1985, per gravi motivi di salute. Muore a soli 53 anni, il 15 settembre 1987.