Per un sistema pensionistico più equo e il riconoscimento dello status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, ai lavoratori forestali, della bonifica, della pesca e dell’agroalimentare; per progetti di rilancio della filiera agroalimentare; contro il dissesto idrogeologico; contro il caporalato. I lavoratori del settore agricolo e dell’industria alimentare lombardi si preparano a scendere in piazza sabato 28 ottobre a Bergamo per la manifestazione organizzata dalla Fai Cisl Lombardia nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale per chiedere maggiori tutele e attenzione ai bisogni delle donne e degli uomini che lavorano lungo tutta la filiera agro-alimentare-ambientale. Sono circa 150mila i lavoratori del settore in Lombardia.
La manifestazione a Bergamo si concentrerà tra le 9.30 e le 12.30 davanti alla Prefettura, dove verrà distribuito un volantino che riassume le ragioni della protesta e materiale informativo della campagna di raccolta firme a sostegno della piattaforma sindacale promossa dalla Fai Cisl nazionale, che punta a ottenere risposte concrete per i lavoratori del settore.
“Riteniamo – spiega Massimiliano Albanese, segretario generale della Fai Cisl Lombardia – che serva un patto generazionale che favorisca l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, e allo stesso tempo dia garanzie per una pensione adeguata a chi esce dal mercato del lavoro; chiediamo il rilancio della produttività e meno tasse sul lavoro per realizzare vera coesione sociale e favorire l’aumento dei consumi; rivendichiamo ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali; chiediamo un più incisivo contrasto contro il fenomeno del caporalato e l’approvazione di un piano nazionale straordinario contro il dissesto idrogeologico”.