Il risparmiatore lombardo ha un alto livello d’istruzione, si informa, è consapevole dei rischi che corre quando investe ma non si preoccupa di definire i suoi obiettivi. Come dire, “investe ma non sa perché”. E’ quanto emerge da una ricerca condotta da Gmc Ricerche su un campione di 500 lombardi fra i 35 e i 65 anni per conto di Adiconsum Lombardia e Federconsumatori Lombardia, nell’ambito del progetto “Chiedi un prestito al (tuo) risparmio” promosso dalle due associazioni di tutela dei consumatori per favorire una maggiore educazione finanziaria e l’investimento consapevole e responsabile.
IL DECALOGO DI ADICONSUM
Con il supporto di un comitato scientifico composto da esperti del mondo economico e finanziario, Adiconsum Lombardia ha stilato il “Decalogo dell’investitore consapevole” e lo ha sottoposto al campione dell’indagine. Ai 500 investitori è stato quindi chiesto di assegnare un grado di importanza alle dieci regole ed anche l’effettivo rispetto. Ne è emerso che solo il 74% degli intervistati ritiene importante “non firmare se non si è capito” e solo il 62% si attiene a questa regola. Analogamente, solo il 67% degli intervistati ritiene importante verificare la documentazione dell’avvenuto investimento; percentuale che, a livello operativo, si riduce al 52%. Solo il 52% sono anche gli intervistati che controllano con cadenza regolare l’andamento dei propri investimenti
E TU, CHE TIPO DI INVESTITORE SEI?
Superficialità da parte dei risparmiatori lombardi anche sul capitolo “costi”: solo il 57% risponde “molto” all’interrogativo se si domanda a quale prezzo riavrà, in caso di imprevisti, i risparmi investiti. Dal confronto tra importanza attribuita al Decalogo e comportamenti, l’indagine delinea una sintesi di tipicizzazione degli investitori lombardi:
- SAGGIO – Il 43% degli investitori si colloca nel tipo dei “saggi” in quanto persone che seguono il Decalogo e ne riconoscono l’importanza. Di questi, la maggioranza (51,7%) è rappresentata da donne.
- FORMALISTA – I “formalisti” sono il 18,8%, attenti agli aspetti formali del controllo, ma meno alla pianificazione, ai rischi e ai costi dell’investimento.
- PIANIFICATORE – Donne in maggioranza anche tra i “pianificatori” (12,2%), meno inclini al controllo degli aspetti formali, ma attenti nella pianificazione dell’investimento e alla valutazione dei rischi.
- Gli “approssimativi” sono il 10% , i “provvidenzialisti” l’8,2%, gli “insipidi” il 5,2% e gli “incoerenti” il 2%.