A causa dei ritardi dei finanziamenti regionali e il mancato avvio dei bandi specifici del Piano di sviluppo rurale, il territorio montano della Lombardia è ad alto rischio ambientale. E’ quanto denunciano i sindacati regionali di categoria dei lavoratori forestali, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. Questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa a Breno, nella sede della Comunità Montana della Valle Camonica, per riportare l’attenzione sulla difficile situazione dei lavoratori del settore, che rischia di ripercuotersi su tutto il territorio.
PROMESSI 7,5 MILIONI PER I SERVIZI AMBIENTALI
MA FINO AD OGGI STANZIATI 100.OOO EURO PER CONSORZIO!
“Nonostante mesi di promesse – ha spiegato Oliviero Sora, segretario regionale della Fai Cisl – la Regione non ha fatto nulla di concreto per finanziare l’attività dei consorzi forestali . A fine ottobre scorso l’assessore Fava ci aveva assicurato che nel giro di 12 mesi sarebbero stati messi a disposizione 7,5 milioni di euro per i servizi ambientali in tre tranche. Ad oggi, sono stati stanziati solo i primi 2,5 milioni, vale a dire 100.000 euro per Consorzio Forestale. Degli altri 5 milioni non c’è traccia nei bilanci della Regione. Inoltre, i bandi per la forestazione sono partiti molto in ritardo, non permettendo l’utilizzo dei finanziamenti già quest’anno”.
UNA CARENZA STRUTTURALE DI RISORSE
“Il risultato è una carenza strutturale di risorse che non consente ai Consorzi di dare lavoro ai circa 350 forestali operativi in Lombardia”. A causa dell’assenza dei finanziamenti regionali, nel 2016 i forestali lombardi hanno lavorato solo 100 giorni. “Il risultato è che i paesi si stanno spopolando, le foreste continuano a estendersi in maniera incontrollata e aumenta il rischio di disastri ambientali. Se i forestali non lavorano com’è possibile prevenire frane e allagamenti?”.
MARONI LASCI STARE I PROCLAMI E DIMOSTRI NEI FATTI
CHE VUOLE FARSI CARICO DEI PROBLEMI DELLA MONTAGNA E DELLA SUA GENTE
Da qui la richiesta di un “cambio di rotta” lanciata direttamente al presidente, Roberto Maroni. “Non bastano i proclami – conclude Sora – il presidente Maroni deve dimostrare coi fatti di volersi occupare della montagna e dei suoi abitanti”.
Sono 27 i consorzi forestali che operano in Lombardia, con circa 350 dipendenti. Complessivamente i consorzi lombardi gestiscono oltre 110mila ettari di superfici agro-silvo-pastorali ed oltre il 10% dei boschi.
I comuni a rischio idrogeologico individuati dal ministero sono oltre 900, dei quali 231 a rischio frana, 435 a rischio alluvione e 248 sia a rischio frane che alluvioni.