No all’accordo “che cancella la facoltà per i lavoratori somministrati di partecipare ai concorsi riservati al 50% dei posti per quanti abbiano avuto per almeno tre anni contratti flessibili con la Pubblica amministrazione“. Felsa Cisl e Nidil Cgil protestano “contro la decisione assunta in sede di Conferenza Stato-Regioni in previsione del definitivo varo del cosiddetto Testo unico del pubblico impiego”. Per le organizzazioni sindacali “l’esplicita esclusione di questi lavoratori che da anni svolgono servizi essenziali in campo sanitario, nei servizi degli enti locali e delle Regioni rappresenta non solo una scelta iniqua, ma totalmente inaccettabile“.
Felsa Cisl e Nidil Cgil hanno inviato questa mattina una lettera al Ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, e alla Conferenza Stato-Regioni, proclamando “lo stato di agitazione dei lavoratori in somministrazione“, tanto da non escludere anche lo sciopero.
Per Daniel Zanda, segretario nazionale Felsa Cisl ed anche segretario generale della federazione lombardia, anche la Regione deve chiarire la sua posizione: “Dica da che parte, sta perché un giorno firma con noi un protocollo che favorisce i lavoratori in somministrazione, garantendo loro parità di diritto nell’accesso ai concorsi pubblici, salvo poi escluderli nella Conferenza Stato-Regioni dai concorsi finalizzati al superamento del precariato”.
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