A fare titolo saranno sicuramente le 35.000 giornate di riposi e ferie che i lavoratori dell’Asst Spedali Civili di Brescia hanno accumulato e non possono utilizzare. Ma molto più seria è la questione che si pone alla Asst di Franciacorta dove i giorni residui di ferie dei 1.000 dipendenti arrivando a quota 7.000 o alla Asst di Desenzano con 2.000 dipendenti e 18.000 giornate di ferie e riposi non goduti. La situazione della più grande struttura sanitaria bresciana è infatti molto meno grave che in altre: al Civile il pacchetto va suddiviso su circa 4.800 dipendenti e alla fine la chiusura a rotazione dei reparti nel periodo estivo consente quasi a tutti il godimento delle ferie maturate.
I sindacati della sanità bresciana – comparto che occupa complessivamente 12.000 persone – ne hanno parlato oggi nella sede cittadina della Regione Lombardia riunendo formalmente per la prima volta l’Osservatorio sulla sanità bresciana costituito lo scorso anno. Con i segretari generali di Cisl Funzione Pubblica, Fp Cgil e Fp Uil erano presenti i consiglieri regionali bresciani Michele Busi, Alberto Cavalli, Gianpietro Maccabiani e Fabio Rolfi.
“E’ chiaro che il problema è quello del blocco delle assunzioni e di una contestuale richiesta a tutto il personale di maggiore flessibilità – ha dichiarato Diego Zorzi, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica provinciale – come è altrettanto evidente che nessuno ha una bacchetta magica per risolvere questo nodo. Ma una regione come la Lombardia che eroga una sanità di eccellenza deve intervenire a garantire maggiore dignità agli operatori sanitari”.
Fabio Rolfi, che presiede la Commissione Sanità del Consiglio regionale, si è impegnato a portare il problema in una prossima seduta dell’organismo consiliare per cercare con le parti sociali una soluzione al problema.