Il tasso di occupazione nella nostra provincia recupera ancora qualche punto: nel 2008, all’inizio della crisi, era al 65,1 e ha poi toccato il punto più basso nel 2011 arrivando a 61,7; lo scorso anno ha invece raggiunto il 63,9. Il dato è contenuto nell’ultimo rapporto ISTAT sul mercato del lavoro nel 2016, consultabile nel sito dall’istituto centrale di statistica.
In numeri assoluti, prendendo sempre come punto di partenza il 2008, se prima della crisi nel nostro territorio lavoravano complessivamente 530mila persone (324mila maschi, 206mila femmine), alla fine dello scorso anno l’ISTAT ne ha rilevati 528mila.
NEL BRESCIANO E’ IL LAVORO FEMMINILE
A SOSTENERE IL RECUPERO OCCUPAZIONALE
Il segnale più interessante non sta però nel lento recupero occupazionale – comunque importante visto che nell’arco degli ultimi nove anni si era toccato un minimo di 510mila lavoratori nel 2011 e un massimo di 531mila nel 2013 – ma nella composizione della forza lavoro al 31 dicembre 2016: 309mila maschi (-15mila rispetto al 2008) e 219mila femmine (+13mila). E’ dunque il lavoro femminile a sostenere il recupero occupazionale nel bresciano; sullo sfondo si possono forse però leggere i cedimenti del più tradizionale tessuto produttivo bresciano (quello delle grandi fabbriche manifatturiere, che pure restano l’asse portante dell’economia e dell’occupazione provinciale) e l’ampliamento del settore terziario in cui la presenza delle lavoratrici è da sempre maggioritaria rispetto a quella maschile.
IL DATO NAZIONALE
Secondo i dati diffusi dall’Istat, nel 2016 in Italia l’occupazione è salita di 293mila unità (+1,3% sul 2015); il tasso di occupazione è aumentato al 57,2% (+0,9%).