Cisl Funzione Pubblica, dal congresso il mandato per il sindacato di domani
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Cisl Funzione Pubblica, dal congresso il mandato per il sindacato di domani

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Pubblicato il 10 Marzo 2017

Ascolto, adeguatezza, disponibilità. Sono le parole scelte da Diego Zorzi, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica bresciana, per sintetizzare ciò di cui il sindacato ha più bisogno oggi per affrontare le sfide che ha di fronte. Partendo da queste parole è possibile – ha detto Zorzi – riflettere “su come, con quali strumenti e con che modello sindacale vogliamo continuare a rappresentare i nostri associati”.

Non viviamo più stagioni di grande partecipazione, la politica invade lo spazio dei corpi sociali intermedi, c’è chi pensa che la consultazione sia equivalente alla contrattazione, eppure “il sindacato rimane l’unica forza di coesione sociale” che ha rappresentanza vera; pur tra mille difficoltà – ha ricordato ancora il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica bresciana – in uno scenario complessivamente problematico e, nello specifico del lavoro pubblico, viziato da innumerevoli pregiudizi.

RIMBOCCARSI LE MANICHE

Occorre dunque rimboccarsi le maniche e rilanciare ruolo e contributo di un comparto che resta essenziale per la ripresa e la crescita de Paese. “Per noi il punto di partenza è l’accordo del 30 novembre 2016 sul lavoro pubblico e la pubblica amministrazione 4.0, per investire nelle professionalità e nelle competenze, con meno gerarchia, meno precariato, più formazione, più lavoro agile, più attenzione davvero a chi può rendere innovativi i servizi alla comunità”. Questo chiedono le “580 professionalità presenti nel pubblico impiego, sviluppate nei più disparati settori della vita delle persone e tutte con la stessa dignità pur nei diversi ruoli e competenze”.

CANTIERI APERTI

Zorzi ha poi preso in esame i tanti cantieri aperti della categoria: dal Testo unico sulla riforma della pubblica amministrazione (dove vanno rafforzati il riconoscimento del ruolo della contrattazione e la possibilità di assicurare, anche nei comparti del pubblico impiego, la graduale introduzione delle forme di welfare contrattuale) alla sanità pubblica (con una riforma regionale che restituisce un panorama con molte criticità e domande che ancora devono ricevere risposta); dalla rivoluzione incompiuta delle Province (con una serie di criticità nei servizi di tutela minori, edilizia e manutenzione scolastica, cultura e turismo, vigilanza ittico- venatoria e ambientale, gestione e manutenzione strade) ai problemi degli uffici giudiziari cronicamente sottorganico, della giustizia penitenziaria e minorile lasciate quasi completamente allo sbando, degli enti centralizzati che con sempre meno personale vedono compromessa la qualità delle prestazioni; .

E poi la sanità privata, “con oltre 3500 lavoratori nella nostra provincia che da dieci anni reclamano un e che ha prodotto una perdita economica notevole; le Fondazioni, le Case di Riposo, le Cooperative sociali con personale che si trova spesso costretto a condizioni di lavoro particolarmente difficili quando non vessatorie: “Tutte realtà – ha rimarcato Zorzi – di un mondo lavorativo importante e necessario per il servizio di assistenza alle persone ammalate, deboli ed anziane dove lavorano professionisti che, per effetto di frequenti processi di esternalizzazione, vivono spesso condizioni economiche, lavorative e di tutela, peggiori rispetto a lavoratori di altri comparti”.

L’UNITÀ CHE TUTTI VOGLIONO (MA SOLO A PAROLE)

Questioni aperte che avrebbero bisogno di più di unità sindacale: “A parole la cercano e la vogliono tutti – ha aggiunto il segretario della Cisl Funzione pubblica provinciale – ma i fatti e dimostrano che la realtà è un’altra. Noi non ci asterremo mai dall’impegno di ricercare e perseguire obiettivi comuni, senza scordare né disperdere il nostro essere Cisl e la nostra storia”.

LA CENTRALITÀ DEI DELEGATI 

Zorzi ha concluso ringraziando i delegati per il loro prezioso, insostituibile lavoro, annunciando anche per il futuro un’attenzione costante sulla formazione, “per mantenere la qualità del nostro impegno in ogni posto di lavoro”, realizzando quel sindacato di prossimità che è innovazione strategica e metodologica del fare sindacato oggi.

Sulla relazione del segretario si è aperto il dibattito congressuale