Fondazione Don Gnocchi, un’altra giornata di mobilitazione
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Fondazione Don Gnocchi, un’altra giornata di mobilitazione

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Pubblicato il 8 Marzo 2017

La vertenza non dà segni di sviluppo e noi non possiamo accettare passivamente che i sacrifici dei lavoratori e delle lavoratrici si dissolvano come neve al sole“. C’è amarezza e fermezza nelle parole di Angela Cremaschini, componente le Segreteria provinciale della Cisl Funzione Pubblica, mentre con i colleghi delle altre sigle sindacali distribuisce un volantino che informa dello stato di agitazione gli utenti del Centro di riabilitazione “Spalenza” di Rovato, ospedale del gruppo Fondazione don Gnocchi.

Il nodo della questione è la decisione unilaterale della Fondazione di applicare ai dipendenti un contratto di lavoro peggiorativo sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista dell’orario di lavoro.

“Possibile – chiede polemicamente la sindacalista – che ci sia una proprietà così distante dai suoi dipendenti, che sono la principale risorsa dell’ospedale, da rifiutare un confronto costruttivo su scelte di tale portata? Possibile che un settore così delicato e importante per tutti i cittadini, il professionista che cura sia considerato solo una matricola, flessibile e funzionale e utile solo per il contenimento dei costi?”.

“Continueremo a rivendicare il nostro diritto ad essere partecipi delle decisioni che ci riguardano – ha concluso Cremaschini – dando voce a colleghi e colleghe dello “Spaleza” e sostenendo fino in fondo il loro diritto alle giuste rivendicazioni contrattuali”.