Fondazione Don Gnocchi, protesta dei lavoratori dello “Spalenza” a Rovato
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Fondazione Don Gnocchi, protesta dei lavoratori dello “Spalenza” a Rovato

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Pubblicato il 17 Febbraio 2017

Il presidente della Fondazione Don Gnocchi – realtà privata del socio sanitario con 29 strutture in Italia, 3.600 posti letto e 5.700 dipendenti (metà dei quali in Lombardia) – è stato giovedì mattina a Rovato dove la Fondazione gestisce il Centro di riabilitazione “Spalenza” che conta 160 dipendenti.

 

Ad “accoglierlo” ha trovato un presidio dei lavoratori che con bandiere e striscioni hanno ribadito il loro no al passaggio dal contratto nazionale di lavoro della sanità privata a quello dell’assistenza. “Una scelta unilaterale – spiega Marcello Marroccoli della Cisl Funzione Pubblica di Brescia – che scarica sui dipendenti i risparmi di gestione di cui la Fondazione ha bisogno”.

Ma i lavoratori hanno già dato ampiamente: “Facciamo presente – hanno scritto Cgil e Cisl in una nota – che per ben tre anni i dipendenti della Fondazione hanno contribuito al risanamento dei bilanci aggiungendo due ore di attività, senza retribuzione, al loro normale orario di lavoro”.

Il messaggio è chiaro: “Auspichiamo che ritorni rispetto e dignità per i lavoratori della Fondazione”.

Il Centro di riabilitazione “Spalenza” di Rovato ha 120 posti ed è una struttura ad elevata specializzazione sanitaria che, come altre in Italia, si distingue per l’eccellenza delle prestazioni. Anche per questo appare ancora più assurdo il tentativo della Fondazione Don Gnocchi di fare cassa imponendo un contratto meno oneroso ma che abbasserebbe inevitabilmente la percezione dei servizi resi ai pazienti.

“Se la Fondazione insisterà sul suo obiettivo – conclude la nota sindacale – i lavoratori metteranno in campo tutte le iniziative di lotta e tutte le possibili azioni giuridiche per impedire l’attuazione di una profonda ingiustizia”.