Sanità, Enti locali e precariato: situazione preoccupante
TORNA INDIETRO

Sanità, Enti locali e precariato: situazione preoccupante

< 1 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 1 Febbraio 2017

Nelle Regioni e negli Enti Locali ci sono ad oggi oltre 57.000 lavoratori ancora non stabilizzati, 30.000 nella Sanità. Lo scrive la Ragioneria dello Stato a proposito delle “unità precarie” nella Pubblica amministrazione. Un dato assolutamente preoccupante – commenta la Cisl Funzione Pubblica nazionale – visto che si sta parlando di  figure professionali che prestano servizio stabilmente mettendo a disposizione competenze ormai irrinunciabili, ma vivono nell’incertezza del loro posto di lavoro.

“I dati bresciani – spiega Diego Zorzi, segretario provinciale della categoria – sono fortunatamente contenuti con poco più di 400 lavoratori coinvolti, ma il problema è presente ed è sentito”.

Cisl Funzione Pubblica invita il Governo ad impostare immediatamente un piano di stabilizzazione per i precari, partendo dai vincitori dei concorsi. L’auspicio è che si riparta dalle linee guida dell’accordo del 30 novembre affinché siano da indirizzo per la riforma del Testo Unico del Pubblico Impiego.

L’elenco delle questioni da affrontare è fitto e impegnativo: contratti di lavoro subordinati a tempo indeterminato; precedenza alla contrattazione nazionale e decentrata sulla Legge; nuovo sistema di premialità; innovazione e misurabilità delle performance; risposta decisa per invertire il trend dell’età media in significativo aumento. Non c’è però altra strada – conclude la Cisl Funzione Pubblica – per migliorare con decisione l’insieme della pubblica amministrazione.