“Nonostante l’aumento degli occupati, il problema numero uno del Paese resta il lavoro”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di fine anno. “Sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini. Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione. Questo è il primo orizzonte del bene comune”.
Il Presidente ha parlato di convivenza civile, dei giovani, di immigrazione e di terrorismo (Non rendersi conto dei disagi e dei problemi causati alla popolazione significa non fare un buon servizio alla causa dell’accoglienza. Ma l’equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta), del sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto e della situazione politica italiana (Chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare che, oggi, non ci sono) e della necessità di mettere fine all’odio come strumento di lotta politica.