Nel bresciano il 13% della contrattazione aziendale censita dalla Cisl Lombardia
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Nel bresciano il 13% della contrattazione aziendale censita dalla Cisl Lombardia

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Pubblicato il 20 Ottobre 2016

contrattazione-aziendaleGli effetti della crisi stanno lentamente trasformando la contrattazione aziendale in Lombardia: da rivendicativa (più salario e più diritti), a strumento per salvaguardare il lavoro (reddito e identità). E’ quanto emerge dal rapporto presentato oggi per la Fiera della Contrattazione promossa dalla Cisl regionale.

QUANTITÀ

Complessivamente le intese più significative sono state 402. Le ha selezionate una giuria di esperti, composta da Guido Baglioni, Carlo Dell’Aringa, Luciano Pero, Annamaria Ponzellini.

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE

Il 24% degli accordi più significativi sono stati siglati a Bergamo, il 18% in Brianza e nel lecchese, il 16% nell’Asse del Po (Cremona, Lodi, Mantova), il 13% a Brescia. La nostra provincia segna però nei confronti di tutte le altre provincie la progressione più significativa passando dal 5,7% del 2014 al 12,9% del 2015.

CONTENUTI

269 intese riguardano il salario (il 67% del totale), seguite da 104 accordi sul welfare (26%), 99 sull’orario (24,6%), 76 sulle prerogative sindacali (18,9%) e 71 sulle ristrutturazioni (17,7%).
Il Rapporto conferma la tendenza in aumento a contrattare nuove forme di flessibilità oraria – spiega Giorgio Caprioli, responsabile Osservatorio Contrattazione Cisl Lombardia – per stare sul mercato e conquistare commesse anche difficili, a fronte della sempre maggiore imprevedibilità”.

DOMANESCHI (CISL LOMBARDIA):LA CONTRATTAZIONE DECENTRATA
COME STIMOLO ALLA COMPETITIVITÀ

Il dati del nostro Osservatorio sulla contrattazione – commenta Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia – mostrano che il 2015 è stato ancora un anno di transizione, siamo a metà del guado. La contrattazione decentrata è stata un importante scudo difensivo nei momenti più forti della crisi e ora, seppure con forte gradualità, si sta spostando sui temi del modello di competitività da seguire e sulla capacità di adeguarsi alle nuove sfide. Per il sindacato si apre la grande sfida della tutela del lavoro dal punto di vista della sua qualità. In quest’ottica, priorità strategiche saranno rilanciare la contrattazione di secondo livello, la bilateralità e la partecipazione”.