Su oltre 3000 utenti, sono già 1043 le persone che da giugno a fine settembre sono state prese in carico e avviate a percorsi di ricollocazione dai 22 Sportelli Lavoro della Cisl operanti in tutta la Lombardia. Un risultato positivo raggiunto grazie al collegamento con la rete di formazione e riqualificazione professionale di IAL Lombardia e la partnership con Manpower e Umana.
Questo il primo bilancio dell’attività tracciato nel corso della presentazione ufficiale del nuovo servizio promosso dalla Cisl Lombardia, avvenuta questa mattina nella sede regionale di via Vida a Milano.
I DATI
Il 51% degli utenti di questi primi mesi sono maschi, in maggioranza (38%) tra i 30 e 45anni 29% tra 15 e 29 anni, 22% tra 46 e 55 anni, 11% con più di 55anni).
L’85% di chi si è presentato fino ad oggi agli Sportelli Lavoro della Cisl veniva da una situazione di disoccupazione, ma c’è anche un 5% di lavoratori che vogliono cambiare lavoro e un 10% di inoccupati.
Quanto alla qualifica, gli impiegati sono stati il 51%, gli operai il 44% e i dirigenti il 5%.
PAROLE CHIAVE
“Il nostro progetto – ha spiegato Giuseppe Sbarufatti, responsabile regionale del nuovo servizio Cisl – garantisce a tutte le lavoratrici e lavoratori di avere un sindacato che li segue e li accompagna anche nei momenti più difficili della loro vita professionale. Da noi trovano informazioni, orientamento e professionalità per aiutarli nella ricollocazione. Con questo progetto abbiamo fatto un ulteriore passo avanti per la rappresentanza dei lavoratori ed un sistema di nuove tutele, sempre più necessario”.
PER CHI E’ PENSATO “SPORTELLO LAVORO”
Gli Sportelli Lavoro della Cisl si rivolgono ad un ampio ventaglio di utenti: ai lavoratori licenziati, ai giovani disoccupati, agli studenti che vogliono anche fare un’esperienza lavorativa. A quanti vogliono valorizzare la propria professionalità e, perché no, osare una nuova avventura professionale, ma anche a chi non ha ancora deciso quale percorso intraprendere o semplicemente non conosce i nuovi strumenti del mercato del lavoro.
INSERITI NELLA STRATEGIA DELLE POLITICHE ATTIVE PER IL LAVORO
“Gli Sportelli lavoro s’inseriscono nell’ambito della strategia complessiva della Cisl sulle politiche attive – ha detto Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl – e sono uno strumento per raggiungere quegli obiettivi di cambiamento che ci siamo dati. L’esperienza lombarda di gestione della crisi è stata il frutto del contributo di tutti. Se vogliamo costruire un modello di politiche attive di successo bisogna innanzitutto coinvolgere le rappresentanze”. Un modello, quello lombardo, che secondo Maurizio Del Conte, presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, dovrà fare scuola a livello nazionale: “E’ un esempio concreto di come l’approccio deve passare dalle politiche passive a quelle attive. L’esperienza lombarda degli sportelli deve inserirsi in un contesto di rete, affinché tutto il sistema si avvantaggi”. La sfida per le politiche attive vede in prima linea il sindacato lombardo. Ma anche le istituzioni. Lo ha sottolineato l’assessore al Lavoro di Regione Lombardia, Valentina Aprea, ricordando il bilancio positivo di Garanzia Giovani e del sistema delle Doti: “Siamo pronti a partecipare alle sperimentazioni dell’Agenzia nazionale per le politiche attive purché non siano da freno alle Doti. In particolare, prima di lanciare l’iniziativa sull’assegno di ricollocazione, occorre rafforzare i centri pubblici per l’impiego”.
ACCOMPAGNARE I PROCESSI DI CAMBIAMENTO DEL MERCATO DEL LAVORO
“Questi primi mesi di attività hanno dimostrato che la nostra idea di un sindacato nuovo si declina ogni giorno, mettendosi a disposizione dei lavoratori – ha sottolineato Osvaldo Domaneschi, segretario generale della Cisl Lombardia, chiudendo il convegno – facendo sistema delle realtà che compongono la Cisl abbiamo costruito riferimenti certi, con persone preparate, per i tanti lavoratori che cercano qualcuno che li aiuti a capire e li accompagni nei processi di cambiamento del mercato”.