Venerdì sciopero generale della scuola. A Brescia manifestazione in centro città
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Venerdì sciopero generale della scuola. A Brescia manifestazione in centro città

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Pubblicato il 18 Maggio 2016

cisl-scuolaAule senza docenti e scuole senza personale venerdì per lo sciopero nazionale proclamato da Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals.

A Brescia è prevista una manifestazione con il concentramento dei partecipanti in piazza Vittoria, un corteo che attraverserà le vie del centro per concludersi in piazza Paolo VI con i comizi dei segretari provinciali e la consegna di un documento al prefetto Valerio Valenti perché lo trasmetta al Governo.

 

NELLA SCUOLA GLI STIPENDI SONO DIMINUITI DEL 4%

Questione centrale dello sciopero è il contratto nazionale di lavoro dei lavoratori della scuola. “Dopo anni senza rinnovo – scrive questa mattina Bresciaoggi riferendo della conferenza stampa tenuta dai leader sindacali bresciani di categoria – gli stipendi sono erosi di oltre il 4 per cento: dai 30.570 euro pro capite medi si è passati a 29.130 nel 2014. Meno soldi e meno organico, nonostante le nuove assunzioni, hanno fatto risparmiare più dell’11 per cento allo Stato; in Italia si guadagna meno che in molti Paesi dell’Eurozona e ci vogliono 35 anni per toccare la retribuzione massima. Solo la Spagna fa peggio, con 38”.

 

IL GOVERNO NON HA PIÙ ALIBI

Una situazione insostenibile contro la quale anche la “Corte costituzionale e il Tribunale di Roma si sono pronunciati dichiarando illegittimi ulteriori rinvii. E visto che il 5 aprile è stato sottoscritto l’accordo quadro che definisce le aree contrattuali della pubblica amministrazione – hanno aggiunto i sindacalisti – il Governo non ha più alibi per dilazionare”.

 

IL LUNGO ELENCO DELLE COSE CHE NON VANNO

I sindacati chiedono anche un rafforzamento della contrattazione decentrata. Parlano della perdita degli scatti di anzianità, parlano del bonus in base al merito sulla cui distribuzione decide il dirigente, mentre trattandosi di salario accessorio, va inserito nella contrattazione di istituto e vanno individuati meccanismi oggettivi di progressione della carriera. C’è poi ancora la questione del precariato (che non è scomparso) e il problema del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le cui assunzioni sono bloccate dal ricollocamento dei dipendenti delle Province in esubero.

 

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