I lavoratori della ristorazione collettiva (mense aziendali, scolastiche, di comunità) sono in attesa del rinnovo contrattuale ormai da 32 mesi. Per questo il 5 febbraio sciopereranno per l’intera giornata.
Occupati principalmente nella refezione in appalto di asili nido, scuole, ospedali, case di riposo, mense aziendali e intraziendali, ecc. le lavoratrici e i lavoratori della ristorazione collettiva, sono per la maggior parte donne a part time con poche decine di ore alla settimana di lavoro e spesso con diversi mesi all’anno di sospensione lavorativa; e con il loro contributo, assicurano non solo un pasto, ma anche la salute delle persone.
Fin dall’avvio delle trattative – scrivono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil in una nota – il settore della ristorazione collettiva ha scontato grandi difficoltà per la divisione delle compagini datoriali che si sono però ricompattate nelle richieste portate al tavolo della trattativa: una riduzione del costo del lavoro, la revisione in peggio della clausola sociale nei cambi di appalto, un abbassamento delle tutele collettive ed individuali, aumenti retributivi irrisori.
Proposte inaccettabili per le organizzazioni sindacali, perché intervenire sugli istituti contrattuali nei termini proposti delle associazioni datoriali porterebbe ad un ingiustificato arretramento della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, già fortemente colpiti dalle difficoltà degli ultimi anni.
Da qui lo sciopero di venerdì 5 febbraio, per manifestare a gran voce le ingiustizie e la precarietà degli addetti del settore.