Clamore (giusto) per lo scandalo di Pompei. Silenzio su tutto il resto
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Clamore (giusto) per lo scandalo di Pompei. Silenzio su tutto il resto

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Pubblicato il 25 Luglio 2015

pompei-codePompei, assemblea sindacale tiene fuori turisti e visitatori, code e disagi. L’ira del ministro: Danni incalcolabili”. E’ un titolo tra i tanti che oggi si possono leggere sui giornali o sentire in televisione. La conclusione logica è una sola: l’irresponsabilità dei sindacati ha colpito ancora.

 

Ma è davvero così? No, ma alla superficialità, al sensazionalismo, alla fretta che regolano il sistema dell’informazione non importa. E meno ancora alle forze politiche sempre pronte a saltare sul carro di qualsiasi protesta per alimentare il qualunquismo di cui hanno bisogno per affermarsi. All’assemblea che ha bloccato per ore duemila turisti ai cancelli di Pompei non ha aderito la Cisl Funzione Pubblica; è stata indetta e tenuta da un sindacato autonomo che ha il maggior numero di iscritti tra i lavoratori del sito archeologico.

Chiarito il punto delle responsabilità resta un problema enorme, che non riguarda la specificità di Pompei ma la quotidianità delle centinaia di musei sparsi in tutto il Paese, Brescia compresa.

Ogni anno – si legge in un comunicato dei sindacati confederali bresciani – da ormai 15 anni, i dipendenti del Ministero Beni e delle Attività Culturali e del Turismo garantiscono attraverso accordi di produttività la fruizione del patrimonio culturale a beneficio dei cittadini e turisti da tutto il mondo, per 11 ore al giorno e per 362 giorni l’anno. L’aumento del numero di giorni e di ore di apertura dei siti culturali ha prodotto e produce quotidianamente un aumento esponenziale del flusso di visitatori con relativo aumento delle entrate nelle casse dello Stato“.

Tutto questo non si traduce però nella certezza delle erogazioni salariali, in adeguate politiche per il personale, in una riorganizzazione efficiente dei servizi del Ministero.

Ed è per questo che i lavoratori che garantiscono quotidianamente i servizi di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio culturale hanno iniziato un percorso di mobilitazione: denunciano la disattenzione di un Ministro che twitta indignato per quel che accade a Pompei ma non mette in condizione musei e beni culturali di avere garantiti i servizi di apertura quotidiana.

Com’è la parabola evangelica della pagliuzza e della trave?

 

leggi QUI il comunicato stampa
della Cisl Funzione Pubblica, Fp Cgil e Uilpa di Brescia