Edilizia, ultima chiamata per gli investimenti e le opere pubbliche
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Edilizia, ultima chiamata per gli investimenti e le opere pubbliche

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Pubblicato il 19 Luglio 2015

mg2528_469790 C‘è un settore che più di ogni altro ha pagato il costo della crisi. E’ il mondo delle costruzioni che dal 2008 ad oggi ha perso 800.000 posti di lavoro. Ieri ha dato vita ad una manifestazione nazionale unitaria per ricordare a tutti, e per primo al Governo, la strategicità di un’industria da sempre traino dell´economia.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno chiesto con forza il rilancio degli investimenti, che finisca la fase degli annunci e partano davvero i cantieri per le opere pubbliche, che si modifiche la legge sulle pensioni perché un lavoratore edile non può stare in cantiere fine o 67 anni, che ci sia un rafforzamento della sicurezza e del contrasto al lavoro nero.

Bisogna rendere strutturali gli interventi positivi delle scorse finanziare – ha detto il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli – come l’Ecobonus e gli incentivi per le ristrutturazioni, ma soprattutto occorre che il Governo metta a disposizione risorse adeguate per gli investimenti sulle infrastrutture”.