La pagina “Commenti e Opinioni” del Giornale di Brescia ha chiesto al segretario provinciale della Cisl un intervento sul rilancio del percorso unitario tra le organizzazioni sindacali che è stato al centro della riunione congiunta delle Segreterie nazionali Cgil Cisl Uil avvenuta lunedì 13 luglio: l’ultimo incontro unitario dei leader sindacali era avvenuto la bellezza di tre anni e mezzo fa.
Enzo Torri ha accolto la sollecitazione del quotidiano allargando ovviamente il discorso alla realtà bresciana. Partendo dall’intesa unitaria all’Iveco, molto di più – come già il segretario provinciale dei metalmeccanici Cisl, Alessandra Damiani, aveva sottolineato a caldo parlando di un accordo che non gestisce il problema occupazionale con la chiave dell’assistenza sociale ma con la conquista di altre opportunità – che la convergenza su una richiesta di cassa integrazione.
Le ragioni di una svolta
SINDACATO, PER L’UNITÀ
DALL’IVECO FINO A ROMA
La piccola storia della rappresentanza del lavoro a Brescia potrebbe ricordare tra un po’ di anni questa metà luglio 2015 come un punto di svolta delle relazioni sindacali. All’Iveco, la più grande realtà industriale del nostro territorio, da sempre icona delle divisioni sindacali bresciane, è stato siglato un accordo unitario che solo i disattenti riducono alla necessità di un nuovo ricorso agli ammortizzatori sociali, ma che in realtà fa perno sulle azioni necessarie a dare una prospettiva di lavoro al più rilevante insediamento del manifatturiero bresciano.
FUTURO COME INSIEME DI OPPORTUNITÀ
Personalmente fatico a ricordare un’intesa unitaria così rilevante. So bene che gli occhiali che adopero sono quelli di chi guarda al futuro come un insieme di opportunità per costruire qualcosa di meglio per tutti piuttosto che ad una condanna irrimediabile. Ma questo, non altro, è fare sindacato. Diamo per conclusa una lunga fase di divisione sindacale? C’è ancora molto da lavorare. E’ però un segnale nuovo, importante: le diversità possono anche trovare terreni comuni di intesa. Senza per questo che nessuno si senta sminuito o prevaricato.
COINCIDENZE RICCHE DI SIGNIFICATO
L’accordo sull’Iveco è stato siglato lo stesso giorno, il 13 luglio, di una riunione unitaria delle Segreterie nazionali Cgil Cisl Uil che ha riaperto il confronto sui rapporti unitari fra le organizzazioni sindacali che da alcuni anni vivono di piattaforme comuni e di azioni separate. Le valutazioni che se ne possono trarre valgono sia per il percorso nazionale che per quello locale.
SMANTELLARE FORTILIZI, CAMBIARE COMPORTAMENTI
La questione di fondo, oggi, non sta (non è mai stata) nel convincersi che la prospettiva unitaria ha un’incidenza maggiore rispetto ad altri percorsi, ma nel contributo che ognuno è disposto a dare – che significa soprattutto smantellare fortilizi, cambiare comportamenti e ripensare linguaggi sindacali – per dare solidità alla proposta.
DAI TEMI CONDIVISI FINO AI NERVI SCOPERTI DEL CONFRONTO
La scelta di puntare su argomenti largamente condivisi (pensioni, fisco, Mezzogiorno, Europa) va in quella direzione. Ma si deve arrivare anche ad affrontare nervi molto più scoperti, dal modello contrattuale alla rappresentanza, dalla flessibilità al mercato del lavoro. Per la Cisl sono temi dai quali dipendono le potenzialità di sviluppo del nostro Paese, sia in termini di quantità di ricchezza da produrre e distribuire che buona occupazione e di qualità delle condizioni di lavoro e di vita.
SINDACATO, E BASTA!
Il percorso unitario ha poi un’altra verifica delicata che riguarda lo snaturamento del sindacato che si piega alle necessità delle politica: per noi l’unità sindacale si costruisce sulla volontà condivisa di essere e fare solo e soltanto sindacato che dialoga e costruisce.
NON CI SONO DISTANZE INCOLMABILI
Di questo si deve discutere a Roma. Di questo si deve discutere a Brescia. Nel nostro territorio abbiamo tanti esempi dei danni della divisione sindacale (basti pensare alla Stefana!) ma anche esempi contrari e l’intesa Iveco si iscrive tra di essi. In casa nostra la distanza che separa Cisl e Cgil è oggettivamente profonda. Non siamo rasseganti a considerarla incolmabile.
Enzo Torri
segretario provinciale Cisl Brescia