Quella di oggi è una giornata di mobilitazione per i lavoratori degli Uffici Esecuzione Penale Esterna di Brescia e Bergamo (si tratta degli uffici che prendono in carico le persone sottoposte a misure restrittive della libertà per favorirne il reinserimento sociale) che denunciano un sensibile aumento dei carichi di lavoro senza alcun adeguamento dell’organico.
PIANTA ORGANICA DIMEZZATA
“Gli assistenti sociali che svolgono questo delicato lavoro – hanno spiegato questa mattina in una conferenza stampa i rappresentanti sindacali – sono del tutto insufficienti. In tutta Italia sono circa 900 (dovrebbero essere circa 1600), hanno in carico circa 33.000 misure e sanzioni non detentive (affidamento in prova al servizio sociale, detenzione domiciliare, lavoro di pubblica utilità, messa alla prova, ecc.), 29.000 richieste per l’attività di indagine e consulenza svolta per il carcere e la magistratura, 6.000 casi per i lavori di pubblica utilità per violazione del codice della strada, 3.000 persone che svolgono la messa alla prova e 9.000 richieste di indagine per ottenere la messa alla prova”.
INVESTIMENTI AL 2,5% E PROVVEDIMENTIION CARICO CRESCIUTI DEL 700%
Le misure alternative alla detenzione e le sanzioni non detentive seguite dagli uffici penitenziari della Esecuzione Penale Esterna sono aumentate negli ultimi anni del 700%, mentre l’investimento del Ministero della Giustizia per queste attività rappresenta solo il 2,5% sul totale degli investimenti del sistema penitenziario degli ultimi vent’anni.
UFFICI AL COLLASSO
“Crediamo fortemente nel lavoro che con grande professionalità i lavoratori hanno svolto e continuano a svolgere – hanno aggiunto i sindacalisti – ma le condizioni sono degenerate e gli uffici sono al collasso. In queste condizioni c’è il rischio che questi interventi siano inefficaci e che non garantiscano al meglio il reinserimento degli affidati e la sicurezza sociale”.
VERSO LA MOBILITAZIONE NAZIONALE
Alla giornata di mobilitazione regionale seguiranno altre iniziative con l’obiettivo di farne una vertenza a carattere nazionale.
SOLIDARIETÀ DAL GARANTE DEI DETENUTI
Alla conferenza stampa è intervenuta anche Luisa Ravagnani, garante provinciale dei diritti delle persone private della libertà, che ha espresso solidarietà ai lavoratori impegnandosi a coinvolgere i colleghi di tutta Italia sulla delicata questione che la protesta ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica