In Lombardia la priorità non è il reddito di cittadinanza. La Cisl risponde così al Presidente della Giunta regionale Maroni che vorrebbe destinare a questo scopo i 220 milioni di euro del Fondo sociale europeo destinati alla lotta alle povertà.
SE CI SONO RISORSE SI USINO PER CREARE OCCASIONI DI LAVORO
“I fondi sociali europei devono servire per creare opportunità e occasioni di sviluppo e di lavoro per i giovani – ribatte Osvaldo Domaneschi, segretario della Cisl Lombardia – e se ci sono risorse disponibili, o individuabili, si pensi ai contratti di solidarietà, a chi sta perdendo il lavoro nelle piccole imprese, ai temi della sanità legati ai ticket e superticket”.
NEL GIRO DI POCHI MESI 35.000 SENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI
A fine maggio, sottolinea con preoccupazione la Cisl regionale, circa 5.000 lavoratori lombardi resteranno senza cassa in deroga. Altri 30.000 si troveranno nella stessa condizione nei prossimi mesi. Da quest’anno ogni impresa non può ricorrere a questo strumento per più di 5 mesi. “In Lombardia abbiamo ottenuto di frazionare questi cinque mesi nell’arco dell’anno – commenta Domaneschi – ma la situazione rischia di diventare drammatica. La maggioranza dei lavoratori lombardi opera in aziende al di sotto dei 15 dipendenti che devono contribuire, anche tramite i fondi bilaterali, a pagare un nuovo ammortizzatore”.
SI COMPLETI LA RIFORMA DELLA CASSA INTEGRAZIONE
“Il Governo deve al più presto realizzare la riforma della cassa integrazione – conclude Domaneschi – estendendola anche alle medie e piccole imprese e puntando di più sui contratti di solidarietà. Ma anche la Giunta di Palazzo Lombardia deve fare di più per sostenere le piccole e medie aziende colpite dalla crisi: cominciando magari dal finanziamento degli accordi di solidarietà volontari che impediscano i licenziamenti“.