Cattive e buone notizie si rincorrono nel complicato processo di risanamento della Fondazione Maugeri. Se tra le seconde va messa la decisione della Giunta Maroni di ritirare la costituzione di parte civile della Regione Lombardia nel processo per riciclaggio e appropriazione indebita che vede imputato insieme ad altri anche Costantino Passerino, l’ex direttore amministrativo della Maugeri, tra le cattive notizie c’è la decisione della Fondazione di chiudere il laboratorio di analisi della struttura sanitaria di Lumezzane.
SE DALLA SERA ALLA MATTINA TI SPOSTANO DI 150 KM IL POSTO DI LAVORO
I lavoratori si sono riuniti venerdì in assemblea dando mandato alle organizzazioni sindacali per la proclamazione dello stato di agitazione. L’intenzione della Fondazione è quella di spostare il laboratorio di analisi a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, e con le analisi anche i sette dipendenti dell’attuale laboratorio di Lumezzane. Le ripercussioni più immediate non sono solo sull’organizzazione di vita e di lavoro di tecnici e biologi che di punto in bianco si troverebbero a dover affrontare ogni giorni 150 chilometri per andare e tornare dal posto di lavoro, ma anche sull’efficienza della struttura sanitaria che dovrà mettere in conto un considerevole allungamento dei tempi per disporre dei risultati di prelievi e analisi. I sindacati cercheranno di portare il problema all’attenzione della commissione regionale sanità che ha in calendario un’audizione sulla situazione della Maugeri lunedì 4 maggio.
MAUGERI E PROCESSI
Per quanto riguarda il ritiro della Regione dalla rivalsa sull’ex direttore amministrativo della Maugeri – accusato con altre 10 persone, tra le quali anche l’ex presidente della Regione Roberto Formigoni, di avere “distratto” 56 milioni di euro – va sottolineato che essa è frutto di un accordo con la Fondazione (che senza questo vincolo giudiziario potrà concretamente avviare il piano di risanamento del gruppo) a fronte della rinuncia della Maugeri ai crediti e ai finanziamenti che vanta verso la Regione pari a circa 15 milioni di euro e al pagamento di 2,5 milioni. Alla conclusione dei procedimenti civili e penali in corso, Regione Lombardia, avrà la possibilità di richiedere l’eventuale saldo del danno subito facendo proprie parte delle azioni della nuova azienda sanitaria che verrà costituita col piano di ristrutturazione.