Benzina, seconda giornata di sciopero degli impianti in autostrada
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Benzina, seconda giornata di sciopero degli impianti in autostrada

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Pubblicato il 1 Aprile 2015

scioperoProsegue fino alla mezzanotte di oggi lo sciopero dei benzinai autostradali aderenti a Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio. Protestano per l’odiosa sovrattassa sul carburante che devono pagare ai concessionari autostradali e vogliono avere voce in capitolo sulla razionalizzazione del settore.

 

I CONSUMATORI DEVONO SAPERE
Comprare un panino in autostrada o fare benzina – spiega la Fegica Cisl – costa di più perché le concessionarie pretendono una prebenda sui servizi delle aree di sosta. Le compagnie petrolifere devono sborsare ai concessionari (i vari Gavio, Benetton e Toto) 18 centesimi per ogni litro di carburante. Una sovrattassa che, insieme all’aumento dei pedaggi, è all’origine della crisi che ha colpito i gestori di impianti autostradali.

I SIGNORI DELLE AUTOSTRADE 
Fegica Cisl, Anisa Confcommercio e Faib Confesercenti chiedono che questo vero e proprio balzello venga azzerato, visto che le società concessionarie potrebbero accontentarsi degli esosi pedaggi che invariabilmente aumentano all’inizio di ogni anno. Per i consumatori vorrebbe dire risparmiare dai 16 ai 20 centesimi per ogni litro di carburante.

MENO IMPIANTI SE NON SI VUOLE CHIUDERE TUTTI
Sulla razionalizzazione della rete – precisa ancora alla Fegisa Cisl – siamo noi i primi a chiedere che alcuni dei 450 impianti chiudano. Così il settore non è sostenibile: in Italia c’è un impianto ogni 30 km, contro una media europea di 50-60 km. Razionalizzare non significa dimezzare gli impianti dall’oggi al domani, ma iniziare a muoversi in questa direzione. Molti dei lavoratori potranno essere riassorbiti con l’ammodernamento della rete. Per altri si farà ricorso ad uno speciale fondo indennizzo creato in questi anni.