Un importante risultato che è anche frutto della mobilitazione dei lavoratori e delle iniziative messe in atto dall’annuncio del piano fino ad oggi con sit-in di protesta e azioni di sensibilizzazione delle istituzioni.
“Prendiamo atto con soddisfazione di questa decisione – si legge in una nota della Flp Cisl, il sindacato dei lavoratori postali – che accoglie una formale proposta del Consiglio regionale della Lombardia assunta all’unanimità nella seduta del 3 marzo scorso, a seguito delle pressanti sollecitazioni delle organizzazioni sindacali e dalle amministrazioni locali”.
Nelle intenzioni di Poste Italiane, per quanto riguarda la nostra provincia la riorganizzazione dovrebbe tradursi nella chiusura di 8 uffici (Botticino Mattina, Brozzo, Castelletto di Leno, Cogno, Cogozzo, Magno di Gardone, Mazzano e Provezze) e in 8 riduzioni di orario (Incudine, Maderno, Ono San Pietro, Ponte Caffaro, S. Martino della Battaglia, San Pancrazio, Prestine e Valvestino).
“Ci auguriamo che questa decisione – prosegue il comunicato – si traduca nella disponibilità dell’azienda a discutere con tutte le parti interessate e quindi anche con il sindacato, come è scritto nella risoluzione dell’assemblea regionale. Auspichiamo inoltre che sia il segno di un ripensamento generale sulla gestione delle risorse umane e di una maggiore attenzione al problema della carenza di personale, uno dei principali fattori all’origine della decisione di chiudere i 61 uffici in Lombardia e di razionalizzarne altri 120. Sollecitiamo dunque le Poste a trasformare gli oltre 200 part-time in full-time applicati agli sportelli”.