Poste Italiane, sospeso il piano di ridimensionamento degli uffici periferici
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Poste Italiane, sospeso il piano di ridimensionamento degli uffici periferici

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Pubblicato il 18 Marzo 2015

poste italiane Stop al piano di razionalizzazione degli uffici postali. Lo ha annunciato l’azienda precisando di subordinare quanto annunciato nelle scorse settimane al completamento del “dialogo con le Regioni per l’analisi di dettaglio dei territori, seguendo le indicazioni del Ministero dello Sviluppo atte al coinvolgimento delle istituzioni locali”.

Un importante risultato che è anche frutto della mobilitazione dei lavoratori e delle iniziative messe in atto dall’annuncio del piano fino ad oggi con sit-in di protesta e azioni di sensibilizzazione delle istituzioni.

“Prendiamo atto con soddisfazione di questa decisione – si legge in una nota della Flp Cisl, il sindacato dei lavoratori postali – che accoglie una formale proposta del Consiglio regionale della Lombardia assunta all’unanimità nella seduta del 3 marzo scorso, a seguito delle pressanti sollecitazioni delle organizzazioni sindacali e dalle amministrazioni locali”.

Nelle intenzioni di Poste Italiane, per quanto riguarda la nostra provincia la riorganizzazione dovrebbe tradursi nella chiusura di 8 uffici (Botticino Mattina, Brozzo, Castelletto di Leno, Cogno, Cogozzo, Magno di Gardone, Mazzano e Provezze) e in 8 riduzioni di orario (Incudine, Maderno, Ono San Pietro, Ponte Caffaro, S. Martino della Battaglia, San Pancrazio, Prestine e Valvestino).

“Ci auguriamo che questa decisione – prosegue il comunicato – si traduca nella disponibilità dell’azienda a discutere con tutte le parti interessate e quindi anche con il sindacato, come è scritto nella risoluzione dell’assemblea regionale. Auspichiamo inoltre che sia il segno di un ripensamento generale sulla gestione delle risorse umane e di una maggiore attenzione al problema della carenza di personale, uno dei principali fattori all’origine della decisione di chiudere i 61 uffici in Lombardia e di razionalizzarne altri 120. Sollecitiamo dunque le Poste a trasformare gli oltre 200 part-time in full-time applicati agli sportelli”.