Stefana, altro sgambetto contro la Fim Cisl
TORNA INDIETRO

Stefana, altro sgambetto contro la Fim Cisl

< 1 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 29 Gennaio 2015

uno degli stabilimenti stefanaLa Fiom cerca piccole vendette, l’azienda si adegua e i lavoratori ci rimettono. Oggi alla Stefana è andato in scena un nuovo episodio (dopo quello gravissimo di una settimana fa) perfettamente in linea con la gestione della crisi imposta dal sindacato maggioritario presente in azienda.

Dopo che in mattinata il Tribunale aveva autorizzato la società (che è sotto controllo giudiziale perchè ammessa al “concordato preventivo in continuità”) ad accedere alla cassa integrazione ordinaria per un periodo di 13 settimane a far data dal 1 gennaio, l’azienda ha convocato Fiom, Fim e Rsu per la firma sindacale alla pratica da presentare all’Inps. Per la Fim, rappresentata da Daniela Pedrali e Luca Aquino, doveva anche essere l’occasione per mettere nero su bianco l’impegno verbale preso dall’azienda nei giorni scorsi, di assicurare gli anticipi di cassa integrazione ai dipendenti.

La discussione non è però nemmeno cominciata perché le Rsu Fiom hanno chiesto all’azienda di allontanare i sindacalisti esterni ritenendo inutile la formalizzazione dell’impegno sugli anticipi.

L’azienda ha immediatamente assecondato la richiesta Fiom: grazie alla sortita, infatti, la direzione della Stefana non è vincolata da alcun impegno e i lavoratori non sono tutelati da alcun accordo che dia garanzie sugli anticipi di cassa.

Agli atti della giornata finisce così un semplice verbale di “esperita procedura” che registra l’avvenuto incontro tra azienda e Rsu.