“Il Parlamento dimostri di avere ancora un ruolo, di poter correggere le storture di una non riforma che rischia di eliminare servizi, di produrre ulteriore disoccupazione. È davvero possibile che nessuno si domandi che fine faranno servizi come la sicurezza nelle scuole superiori, la tutela ambientale e del territorio, gli uffici provinciali del lavoro, la manutenzione della rete stradale provinciale?”.
Alla vigilia del presidio nazionale che si terrà domani a Roma i sindacati della Funzione Pubblica si rivolgono direttamente a senatori e deputati. “Non ci rassegniamo – scrivono le organizzazioni dei lavoratori – all’idea che abbia vinto il populismo: dovevano eliminare le Province, poi ridimensionarle e riordinare gli enti. Alla fine le hanno spolpate, impoverite, senza trovare soluzioni alternative”.
Un disastro, concludono i sindacati, che colpisce cittadini e lavoratori. Una non riforma che non combatte “le sacche di privilegio, gli sprechi macroscopici, l’intreccio di affari e politica che sta strozzando il Paese e la sua pubblica amministrazione”.