Dialogo sociale, architrave del modello europeo
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Dialogo sociale, architrave del modello europeo

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Pubblicato il 6 Ottobre 2014

vertice sindacale europeoAlla vigilia del summit europeo sul lavoro che si terrà a Milano mercoledì 8 ottobre, i leader dei maggiori sindacati europei, assieme ai vertici della Confederazione europea dei sindacati (Ces), si sono ritrovati oggi nella capitale, adottando al termine dei lavori la ‘Dichiarazione di Roma‘ per sottolineare come l’Europa abbia bisogno di “voltare pagina, rispetto a una conduzione dell’economia basata su politiche di austerità e di solo rigore contabile”.

Per farlo mettono al centro una proposta: ‘Un nuovo corso per l’Europa’, ossia “un piano straordinario europeo di investimenti per la crescita sostenibile e l’occupazione”. E su questo punto rilanciano “il dialogo sociale tra le parti sociali, rinnovato e rafforzato nel suo significato e nel suo valore”, che è “architrave del modello sociale europeo e uno dei pilastri su cui si è fondato, nei decenni alle nostre spalle, il successo dell’economia europea”.

Per quanto riguarda i temi del lavoro, i sindacati europei nella dichiarazione di Roma ricordano come interventi legislativi sul lavoro e sul mercato del lavoro, operati senza il confronto con le parti, “hanno provocato aumento della disoccupazione e delle disuguaglianze di trattamento dei lavoratori, diminuzione delle tutele e delle protezioni, indebolimento degli accordi e della contrattazione collettiva”.

Per questo ribadiscono che “il lavoro stabile dignitoso e di qualità deve essere il punto di riferimento per il futuro, che la flessibilità non può né deve trasformarsi in precarietà, che la contrattazione dei salari e delle condizioni di lavoro deve rimanere autonoma responsabilità delle parti sociali, che i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori non devono essere oggetto di interventi unilaterali e non concordati”.

Ecco perché, si chiude la dichiarazione di Roma, “solo attraverso la contrattazione collettiva si potranno negoziare le riforme che ci consentiranno di uscire dalla crisi e perseguire la giustizia sociale. Ciò è indispensabile affinché i lavoratori si possano sentire parte del progetto europeo”.

ildiariodellavoro.it