I lavoratori di origine senegalese sono tra i primi immigrati ad essere giunti nel bresciano a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Una comunità che ha trovato da subito nella Cisl un riferimento, un aiuto, un accompagnamento. Un legame che trova modo ogni anno di essere sottolineato in occasione della giornata in onore del padre e fondatore della confraternita islamica del muridismo, Cheikh Ahmadou Bamba, che riunisce a Brescia migliaia di senegalesi provenienti da ogni parte d’Italia. L’avvenimento si è ripetuto oggi, quindicesima edizione della giornata, negli spazi della Fiera cittadina.
Con il segretario provinciale della Cisl Enzo Torri – che in un breve intervento di saluto ha ricordato il rapporto tra l’organizzazione sindacale e la comunità senegalese bresciana (un operatore della Cisl, Fall Mousthafa, è segretario generale dell’associazione che porta il nome del fondatore della comunità e che ha sede a Pontevico) – erano presenti oggi al Palafiera anche Giovanna Mantelli, che nella segreteria provinciale della Cisl ha la delega sui temi dell’immigrazione, e Roberto Bocchio, responsabile della Filca Cisl che conta un buon numero di iscritti originari del Senegal.
Nei giorni scorsi l’avvenimento è stato presentato da Bresciaoggi con alcune interessanti annotazioni di ordine storico e di attualità.
Il Muridismo si rifà agli insegnamenti coranici classici, interpretati però in senso mistico. Consiste in un insieme di pratiche di culto e regole di vita basate sull´amore, la tolleranza, il lavoro e la venerazione del “gran marabut”, la guida suprema.
L´associazione che porta il nome del fondatore della comunità e alla quale si deve l´intera organizzazione dell´evento, ha sede a Pontevico. Come spiega il suo presidente, Niang Cheick, «inizialmente aveva la funzione di accogliere chi arrivava qui dal Senegal, fungeva soprattutto da punto di riferimento». Nel tempo si è sempre più trasformata in «un luogo di aggregazione e di socializzazione che ci consente di trasmettere ai nostri figli, ormai completamente integrati nella vostra società, la loro cultura d´origine».
Negli anni, i rapporti di collaborazione e di dialogo con il paese della Bassa, dove è radicato il consesso, si sono costantemente sviluppati, dando vita a un rispetto reciproco favorito dall´etica che contraddistingue gli adepti del profeta Muhamad: lavoro e disciplina, eccellenti peculiarità agli occhi dei bresciani, il cui credo laico ha come architrave questi due elementi.
Il 45% circa degli abitanti del Paese africano aderiscono al muridismo, percentuale approssimativamente applicabile anche ai 12.700 di loro che vivono nella nostra provincia, un nucleo sostanzialmente stabile che la crisi economica non ha scalfito.