PRECARI LICENZIATI E CRESCENTI CARICHI DI LAVORO PER TUTTI GLI ALTRI – Responsabili di questa situazione sono l’Aris (associazione delle strutture sanitarie del mondo cattolico) e l’Aiop (che raggruppa quelle laiche e che aderisce a Confindustria) che oltre ad impedire il rinnovo contrattuale hanno proceduto negli ultimi anni al licenziamento di chi era stato assunto con contratti di lavoro a tempo determinato, con il conseguente aumento dei carichi di lavoro e della flessibilità per i lavoratori stabilmente occupati in queste strutture, con una busta paga – è bene ricordarlo – ferma al 2007.
4500 I LAVORATORI BRESCIANI DELLA SANITÀ PRIVATA – La sanità privata occupa a livello nazionale 160 mila lavoratori; in Lombardia sono 23.000; nella nostra provincia 4500. “La mancata definizione delle regole alla base del rapporto di lavoro – si legge nel volantino sindacale – apre un problema non solo economico ma di rispetto della professionalità e del valore sociale del lavoro di cura in sanità assicurato dai dipendenti del settore”.
BISOGNA DIVENTARE DEGLI ULTRAS PER FARSI ASCOLTARE? – I lavoratori denunciano inoltre una politica del contenimento dei costi di Aris e Aiop che fa leva quasi esclusivamente sulla flessibilità del personale, inserendo nel volantino una domanda polemica: “Bisogna diventare degli ultras per farsi ascoltare?”.
Il volantinaggio di questa settimana si iscrive dunque nella più ampia mobilitazione rilanciata dai sindacati della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil Brescia per il riconoscimento della dignità e del giusto salario dei lavoratori.