Brescia (e le sue organizzazioni sociali) mostrano un pesante deficit di conoscenza e di preparazione sull’accesso ai finanziamenti europei. Non si tratta di sensazioni ma di dati, quelli riferiti questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Centro Servizi Volontariato dal segretario dell´Atelier Europeo Angelo Patti: l´Italia è il terzultimo dei 28 Paesi membri dell’Unione europea per capacità di ottenere finanziamenti. Ma dentro questa realtà di per se stessa non confortante, spicca l’incapacità del nostro territorio: mentre Milano nel 2013 ha ottenuto 46 milioni di euro di finanziamenti europei, Brescia non è andata oltre le 500mila euro.
Atelier Europeo – associazione costituita a Brescia da Cgil, Cisl, Csv, Consorzio Koinor e Forum del terzo Settore – si propone di uscire da questa situazione formando progettisti che siano in grado di rispondere ai requisiti che i bandi europei richiedono.
Lo strumento è un master di specializzazione in europrogettazione studiato in collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano, che formi dodici progettisti in grado di ottenere fondi nei settori del volontariato, dell´impresa sociale, dello sport, della cittadinanza, della cooperazione o dell´imprenditoria giovanile e femminile.
Potranno parteciparvi laureati e diplomati (in questo caso con almeno due anni di lavoro alle spalle (cinque nel caso di scuole professionali, anche a tempo parziale). La durata complessiva è di 18 mesi: un primo modulo da maggio, con lezioni frontali e uno stage di quattro settimane in strutture coinvolte nello sviluppo di politiche comunitarie; il secondo con azioni di progettazione attraverso stage presso le 3000 strutture che fanno capo all’Atelier Europeo.
La quota di iscrizione è di 2.000 euro, ma chi supererà il primo modulo riceverà una borsa di studio di 300 euro mensili. I corsisti che supereranno la prova di certificazione finale avranno inoltre il diritto di entrare nella squadra di europrogettisti di Atelier Europeo per due anni.