LA SITUAZIONE IN ITALIA – Pur avendo recepito la direttiva europea sui congedi parentali (legge n.53 del 2000) e la strategia di Lisbona, spesso il nostro paese ha continuato a intendere le politiche di conciliazione come essenzialmente rivolte alle donne. Implicitamente avvalorando l’idea che sia il lavoro retribuito della donna, e solo il suo, a potere e dovere far spazio al lavoro di “welfare informale” ovvero la cura verso bambini, anziani e non autosufficienti. Una cultura non paritaria che espone le donne ad un rischio maggiore rispetto agli uomini di marginalizzazione nel mercato del lavoro e di fragilità economica e sociale.
UNO SGUARDO EUROPEO – In Europa sta crescendo la consapevolezza che una migliore gestione del tempo dentro e fuori il luogo di lavoro è importante per gli uomini e per le donne, per la vita pubblica e privata, e anche per l’economia. E non è un caso che la mascotte dell’Anno europeo sia il pinguino, una specie che condivide la cura della prole tra entrambi i genitori: a turno uno bada ai piccoli, mentre l’altro si occupa di procurare il cibo.
LA CONDIVISIONE DEI CARICHI DI CURA – “Europa 2020” (la strategia decennale per la crescita sviluppata dall’Unione europea) mira a innalzare al 75% il tasso di occupazione sia delle donne che degli uomini in età lavorativa; per il nostro Paese, attualmente al 61%, l’obiettivo è fissato al 67%. E proprio mettendo in campo politiche che incoraggino la condivisione dei carichi di cura, si potrà rilanciare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, rafforzare l’uguaglianza di genere e contribuire a rispondere alle sfide demografiche.
L’ANNO DEL PINGUINO – C’è da augurarsi che l’“anno del pinguino” porti sviluppi positivi anche per le lavoratrici e i lavoratori italiani del pubblico impiego, che allo stato sono penalizzati due volte su questo fronte: da un lato perché esclusi dalla fruizione dei voucher baby sitting introdotti dalla legge Fornero (l. 92/2012); dall’altro perché la Funzione pubblica continua a respingere l’ipotesi che le modalità di fruizione su base oraria del congedo parentale possano essere disciplinate attraverso la contrattazione collettiva di secondo livello, in assenza di contrattazione nazionale di adeguamento alla norma introdotta dalla legge di stabilità 2013. Lo stesso Ministero del Lavoro peraltro, a seguito di un interpello presentato da Cgil Cisl e Uil, si è invece pronunciato positivamente.
Per saperne di più
IL SITO COFACE – Confederation of Family Organisations in the European Union
COFACE è l’acronimo di Confederazione delle organizzazioni familiari dell’Unione europea. Insieme a più di 50 organizzazioni presenti in vari paesi membri, COFACE ha riunito numerose ONG europee, le parti sociali e le organizzazioni familiari nella campagna per designare il 2014 come Anno europeo della conciliazione tra la vita familiare e quella lavorativa. Si tratta di una vera e propria “alleanza” tra differenti portatori di interesse – i cosiddetti stakeholder – che a vario titolo sono impegnati nella ricerca del giusto equilibrio tra i tempi di vita e quelli di lavoro.
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