A Brescia lo conoscono tutti come “l’ospedale dei Pilastroni”, struttura dei Fatebenefratelli che costituisce un presidio importante sul versante della psichiatria e delle cure per i malati di alzheimer con 320 dipendenti impegnati nei servizi sanitari e sociosanitari. Questa mattina i lavoratori hanno manifestato davanti agli ingressi perché negli ultimi mesi si sono moltiplicati segnali che denunciano difficoltà di gestione e gettano ombre sul futuro.
CRISI DI LIQUIDITÀ – A preoccupare – hanno spiegato i sindacalisti della Funzione pubblica di Cgil Cisl Uil – è la crisi di liquidità che sta attraversando l´intera Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli, da cui dipende anche la struttura bresciana, con una forte esposizione debitoria verso le banche che sta diventando sempre più onerosa e che crea difficoltà di cassa.
TUTTO SI SCARICA SUI LAVORATORI – Se a questo si aggiungono i tagli imposti dalla revisione della spesa pubblica statale e la riduzione dei contributi della Regione per prestazioni extra-tariffarie, il quadro non è certo sereno. I primi a farne le spese sono i lavoratori che questo mese riceveranno solo mezza tredicesima, che da luglio stanno ancora aspettando il pagamento del premio di incentivazione, che assistono ad una riduzione degli organici e ad un crescente carico di lavoro e di stress.
UN PRIMO RISULTATO – La protesta sindacale un primo risultato l’ha ottenuto: mercoledì 11 dicembre in Regione si aprirà un tavolo di confronto per fare chiarezza sulla situazione economico finanziaria e le prospettive per i lavoratori. Cgil Cisl Uil Funzione Pubblica chiederanno di valutare il piano industriale dei Fatebenefratelli ed entrare nel merito delle scelte gestionali.