L’Associazione Bancaria Italiana, che rappresenta la totalità delle aziende di credito operanti in Italia, ha consegnato questa mattina alle organizzazioni sindacali la disdetta anticipata dei contratti nazionali di lavoro nel settore bancario. Nel bresciano il mondo del credito occupa oltre 5000 lavoratori. Secondo l’Abi gli istituii di credito hanno registrato in questi ultimi un calo di redditività “insostenibile” dovuto alla crisi ma anche alle riforme regolamentari e all’impatto dell’innovazione tecnologica.
“E’ un atto di inaudita arroganza e gravità – rispondono in un comunicato congiunto delle Segretarie nazionali Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Sinfub Ugl e Credito Uilca – che rompe di fatto una tradizione concertativa che aveva a lungo consentito alle parti di costruire insieme soluzioni innovative a tutela dei lavoratori e del lavoro nel settore e annuncia l’intenzione di scaricare sui lavoratori tutti i guasti di un sistema dei quali le controparti hanno le maggiori responsabilità. La concomitanza dell’urgente scadenza imposta dalla legge per la trasformazione del Fondo di Solidarietà del settore aumenta la gravità del gesto compiuto dall’Abi, che rischia di mettere a repentaglio la sussistenza del fondo stesso”.
“Di fronte a queste gravi decisioni – concludono le organizzazioni sindacali – né il metodo, né gli obiettivi dichiarati potranno essere accettati. Inizia conseguentemente un periodo di mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici e pertanto saranno convocati gli attivi sindacali unitari e le assemblee del personale, per avviare tutte le procedure per la proclamazione dello sciopero generale della categoria e le altre azioni di contrasto nei gruppi e nelle aziende”.