Redento Peroni è uno di quelli che sono scampati alla bomba del 28 maggio 1974. Lavorava alla Asm ed era delegato sindacale della Cisl; oggi è componente del direttivo provinciale dei Pensionati Cisl e si adopera anche con l’Associazione familiari delle vittime di Piazza Loggia . Redento si è salvato perché due delle vittime dello scoppio, Euplo Natali e Bartolomeo Talenti, gli fecero da scudo. Questa mattina, raccontando la sua storia dal piccolo palco allestito accanto alla stele che ricorda i nomi delle otto vittime della strage, Redento si è profondamente commosso.
Le gravi ferite di 39 anni fa sono state superate, ma la ferita più grande, quella della mancanza di una verità anche giudiziaria sulla strage è sempre aperta.
Eppure le sue parole – seguite a quelle di Sofia Pellizzari, presidente della Consulta provinciale degli studenti – sono state di incoraggiamento: “Se l’intento di quei vili – ha detto riferendosi ai terroristi – era di soffocare la partecipazione infondendo paura nella popolazione, l’obiettivo non è stato raggiunto”.
I valori che il 28 maggio 1974 riempirono la piazza – libertà e democrazia, dialogo e partecipazione – hanno però bisogno di impegno e testimonianza costanti. Vanno vissute, le une e le altre, come baluardo contro ogni tentativo di sopruso. “Siate sempre determinati e coraggiosi – ha sottolineato infine Redento rivolgendosi in modo particolare ai giovani – ma mai violenti”. Con lui sul palco c’era anche quest’anno Franco Castrezzati, nel 1974 leader dei metalmeccanici della Cisl, tragicamente interrotto nel suo comizio dallo scoppio della bomba.