“Un altro anno nero, il quarto consecutivo”. Comincia così l’articolo che questa mattina il Giornale di Brescia dedica alla grande crisi del settore edile nella nostra provincia.
Riferendo i dati della CAPE di Brescia, la Cassa assistenziale paritetica edile, il quotidiano scrive che nel 2012 “il comparto delle costruzioni ha perso 328 imprese e 1.613 posti di lavoro”.
Drammatico il confronto dei numeri tra il 2008 e il 2012: le imprese edili sono passate da 3.990 a 2.587; i lavoratori del settore da 20.178 a 12.145; le ore di cassa integrazione sono passate da 423mila a più di 1milione e 400mila. Prospettive? “Impossibile fare previsioni – ha spiegato al Giornale di Brescia il presidente della Cassa paritetica edile bresciana Alberto Silvioli – non ci sono appalti pubblici, le imprese hanno in portafoglio troppi immobili invenduti e il sistema bancario si è totalmente ritirato dal settore”.
In uno scenario cosi pesante la CAPE continua a rappresentare per i lavoratori del settore un importante punto di riferimento. Nell’articolo si da conto del bilancio di gestione della cassa paritetica che “ha realizzato un avanzo di gestione pari a 104mila euro, pur registrando meno iscritti ed elargendo prestazioni assistenziali agli operai per 4,25 milioni di euro”.
Ad oggi gli iscritti alla Cassa assistenziale paritetica edile di Brescia sono 18.781 (erano 21.261 nel 2011 e 22.797 nel 2010) e tra di loro ci sono 7.091 lavoratori di origine straniera.