Il lavoro agricolo e la gestione dei boschi come presidio e tutela dell’ambiente
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Il lavoro agricolo e la gestione dei boschi come presidio e tutela dell’ambiente

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Pubblicato il 14 Aprile 2013

Dopo quello della Funzione Pubblica che si è tenuto la scorsa settimana a Padenghe, altre due categorie regionali della Cisl si apprestano a celebrare i loro congressi nel bresciano: la Fai Cisl Lombardia impegnata da domani a Villa Fenaroli di Rezzato, e la Federazione regionale dei Pensionati che da martedì pomeriggio sarà a Sirmione.

IL CONGRESSO DELLA FAI CISL REGIONALE
Lunedì 15 e martedì 16 aprile si riuniranno a Villa Fenaroli di Rezzato i delegati della Fai Cisl della Lombardia, la federazione regionale dei lavoratori del settore agroalimentare che conta oltre 16.000 iscritti. In controtendenza rispetto a tanti altri settori produttivi, il sistema agroalimentare lombardo, conferma la nostra regione nella posizione di leader italiana e tra le prime regioni dell’Europa. L’apporto al valore aggiunto è pari al 14,5% per il primario ed al 19% per la trasformazione alimentare. Un mondo di 67.000 aziende (54.000 esclusivamente agricole) con 210.000 lavoratori, di cui 130.000 stabilmente occupati, il 5% della forza lavoro regionale.

Un quadro dunque decisamente positivo, ma con diverse pieghe problematiche – sottolinea la Fai Lombardia – a cominciare dai ritardi e dalle complessità nella chiusura dei contratti agricoli provinciali, dal “calvario” contrattuale per il personale delle Associazioni allevatori, realtà che versano in una situazione di pesante incertezza dovuta alla mancanza di risorse statali e regionali.

Altri temi congressuali saranno la salute e la sicurezza dei lavoratori che in agricoltura continua a registrare un pesantissimo e inaccettabile rendiconto di incidenti e di vittime, e poi le politiche di gestione produttiva e di tutela delle aree montane e boschive della Lombardia che hanno risvolti sulla tenuta idrogeologica del territorio: nella mappa del rischio alluvione rientrano 430 comuni della Lombardia, e 230 sono quelli a rischio frana.