Nel 2012 il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto del 12,1%
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Nel 2012 il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto del 12,1%

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Pubblicato il 5 Gennaio 2013

++ PIL: ISTAT, +0,5% NEL SECONDO TRIMESTRE, +1,3% SU ANNO ++Per il quarto anno consecutivo le ore di cassa integrazione autorizzate in Italia per far fronte alle situazioni di crisi si attestano attorno al miliardo. “I dati sulla cassa integrazione a fine 2012 – ha detto Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl nazionale – confermano una situazione gravissima per il lavoro. Gli 86,5 milioni di ore autorizzate a dicembre, seppur in calo rispetto a novembre, portano le ore di cig nel 2012 a 1.090,6 milioni di ore, contro i 973,2 milioni del 2011, segnando un aumento del 12,1%”.

Rispetto a dicembre 2011, è la cassa in deroga a far registrare l’aumento più consistente, con un +35,5%, mentre la cassa ordinaria cresce del 16,2% e la straordinaria del 2,5%. In ogni caso le ore di cig si attestano intorno al miliardo per il quarto anno consecutivo.

“Livelli così elevati di cassa integrazione per periodi così lunghi – ha continuato Santini – da una parte dimostrano come gli ammortizzatori sociali in questi anni siano stati indispensabili per evitare un allargamento della disoccupazione ancora maggiore di quello effettivamente verificatosi; dall’altra danno conto del perimetro amplissimo delle aziende in crisi, che si va ulteriormente allargando, tenendo conto degli oltre 200 tavoli di confronto sulle crisi presso il Ministero per lo sviluppo economico”.

“All’indomani dell’approvazione della legge di stabilità, che ha portato a 1,7 miliardi le risorse per gli ammortizzatori in deroga per il 2013, come il sindacato aveva chiesto in previsione di un anno che si prospetta assai critico – ha aggiunto il Segretario generale aggiunto della Cisl – si deve ora lavorare per collegare la fruizione degli ammortizzatori sociali ad effettive politiche per la ricollocazione, nonché costruire nuove opportunità di lavoro, utilizzando ad ampio raggio l’apprendistato nelle sue diverse tipologie per l’inserimento lavorativo dei giovani e dei lavoratori in mobilità, ed infine introdurre un nuovo contratto intergenerazionale che preveda il part-time in uscita per i lavoratori anziani con contestuale assunzioni di giovani”.

“Il lavoro – ha concluso Santini – va messo al centro dell’azione pubblica, con l’ impegno di tutte le forze politiche e delle parti sociali, coniugando il risanamento economico con una maggiore equità sociale”.