E’ stato sospeso ieri sera poco prima delle 22, il confronto aperto ormai da tre giorni tra sindacati e azienda per chiudere il cerchio sulla riorganizzazione nel Gruppo Ubi Banca. “A sostenere la trattativa – scrive L’Eco di Bergamo nell’edizione on line del quotidiano – sono le organizzazioni dei lavoratori più rappresentative in Ubi Banca, la Fabi (6.300 iscritti) e la Fiba Cisl (3.500 iscritti) – e con loro Uilca, Dicredito, Sinfub e Ugl – mentre la Fisac Cgil (2.800 iscritti) ha abbandonato il tavolo in disaccordo sulle giornate di solidarietà e sulle deroghe contrattuali”.
Il Giornale di Brescia affida il punto della situazione alla delegazione sindacale che sta continuando a cercare una mediazione a favore dei lavoratori: “Finora, elencano i sindacati, abbiamo ottenuto: il prepensionamento con accesso al fondo di solidarietà su base volontaria; la “volontarietà” ai contratti di solidarietà (come richiesto dalla Fisac, ma con verifica del risparmio realizzato a gennaio); una riduzione del 20% dei costi della governance, delle spese per le auto aziendali ad uso promiscuo, delle consulenze e delle altre spese amministrative per 45 milioni; il versamento del 4% dei compensi dei top manager al fondo per l’occupazione”.
Restano da definire quattro punti che i sindacati impegnati al tavolo ritengono imprescindibili. “Sono quelli relativi all’occupazione – scrive questa mattina Bresciaoggi – (con la stabilizzazione di tutti i precari nel gruppo e assunzioni di giovani); alla contrattazione aziendale (senza alcuna penalizzazione economica rispetto a quanto in essere, oltre al mantenimento degli accordi di secondo livello); alla clausola di salvaguardia; all’eliminazione delle deroghe al contratto nazionale proposte da Ubi”.
La trattativa riprende in mattinata.