La giornata di solidarietà proclamata oggi dalla Confederazione Europea dei Sindacati – giornata alla quale la Cisl ha dato fin dall’inizio la propria adesione – è stata macchiata da scontri e azioni che nulla hanno a che vedere con le finalità originali dell’iniziativa. A Bologna si è ripetuto ciò che è successo ieri a Roma con una nuova grave aggressione alla sede della Cisl.
DI CHI E’ LA RESPONSABILITA’
“Faccio mie le considerazioni della Segreteria nazionale – dichiara Enzo Torri, Segretraio generale della Cisl bresciana – che denuncia l’accaduto come conseguenza di un clima sempre più avvelenato che da più parti si sta alimentando, anche all’interno del movimento sindacale. Un clima di scontro e contrapposizione che porta ad individuare come bersagli da colpire le sedi di quei sindacati che da anni nel nostro Paese costruiscono, attraverso il confronto negoziale e responsabile con imprenditori e istituzioni, le risposte per tutelare al meglio i lavoratori ed i pensionati dentro una crisi lunga e difficile”.
L’ITALIA COME LA GRECIA, GRAZIE ALLA CGIL
La Cisl punta il dito contro le dichiarazioni sbagliate rilasciate dalla dirigenza della Cgil sulla Giornata indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati. Le indicazioni della CES erano quelle di organizzare iniziative di mobilitazione e approfondimento comune tra le tre Confederazioni. Ma questo è stato impedito dalla scelta della Cgil di indire uno sciopero generale, indicativa di un utilizzo dello sciopero come strumento politico ed indistinto per inglobare tutte le forme di protesta che la Cgil persegue in Italia negli ultimi tempi, con il rischio di confondere il ruolo sindacale con quello dei movimenti antagonistici.
Su oltre venti paesi europei che hanno aderito all’iniziativa della CES, in Spagna, Portogallo e Grecia si è scioperato perché la data era stata decisa prima della indizione della giornata europea: solo in Italia è avvenuto il contrario, con la Cgil che ha proclamato lo sciopero per mettere il cappello su tutti i malcontenti opportunamente organizzati.
NO A PROTESTE INDISTINTE E VIOLENTE
La Cisl ritiene questa linea pericolosa per la stessa prospettiva del Sindacato Confederale. Per questo continuerà a contrastare la grave situazione di crisi e di disoccupazione costruendo proposte e contrattando tutte le soluzioni possibili per tutelare i lavoratori e per aprire le porte del lavoro ai giovani in Italia, accompagnandole con le necessarie mobilitazioni legate a risultati da realizzare, senza mai confondersi con la protesta violenta ed indistinta, priva obiettivi di avanzamento sociale in un contesto difficile per l’ Italia e l’Europa.