Poste Italiane fa marcia indietro e apre il confronto con il sindacato
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Poste Italiane fa marcia indietro e apre il confronto con il sindacato

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Pubblicato il 29 Settembre 2012

Poste Italiane fa marcia indietro e ritira il piano di razionalizzazione degli uffici postali e delle zone di recapito. L’azienda lo porterà preventivamente al confronto con i rappresentanti dei lavoratori assegnando un ruolo decisivo alla contrattazione territoriale di secondo livello.

Si ferma dunque anche nella nostra provincia il piano di chiusure che ha portato alla mobilitazione dei lavoratori con il blocco degli straordinari e la proclamazione dello sciopero generale. Un risultato importante che i sindacati salutano con grande soddisfazione.

“La durissima azione di mobilitazione avviata per bloccare le pesanti riorganizzazioni avviate unilateralmente da Poste Italiane sul recapito, nei CMP e nella sportelleria – scrivono in un comunicato Slc Cgil, Slp Cisl e Failp Cisal – ha costretto Poste Italiane a riaprire il confronto fino ad oggi negato. Attraverso la mobilitazione, la sensibilizzazione degli enti locali e dell’opinione pubblica, siamo finalmente riusciti a fermare tutte le iniziative aziendali in corso. La sottoscrizione dell’intesa ristabilisce la centralità del confronto negoziale e rafforza il ruolo negoziale del territorio. Il risultato ottenuto consente la sospensione delle azioni di protesta fin qui programmate”.

Altri punti dell’accordo riguardano la costituzione di una commissione tecnica paritetica che avrà la possibilità di ridisegnare completamente il progetto aziendale di ristrutturazione dei Servizi Postali (integrandolo con un progetto di sviluppo dei pacchi e dell’e-commerce), la gestione attraverso la contrattazione territoriale delle ricadute occupazionali, l’avvio di un precorso di approfondimento e di revisione sugli appalti postali.