Santini: dialogare e trovare soluzioni, ripensando con un umiltà una nuova fase
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Santini: dialogare e trovare soluzioni, ripensando con un umiltà una nuova fase

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Pubblicato il 13 Settembre 2012

“Le situazioni di grave crisi come quella che stiamo attraversando hanno bisogno di persone e associazioni responsabili, capaci di dialogare e trovare soluzioni”. Giorgio Santini, Segretario generale aggiunto della Cisl, spiega così la strada che bisognerebbe prendere anche nel Paese per affrontare dopo il rigore le questioni della crescita e dello sviluppo. Lo ha fatto questa mattina (guarda il servizio di Brescia Punto Tv) parlando dell’incontro sulla produttività tra sindacati e Governo in apertura del Consiglio generale della Cisl bresciana riunito nell’Auditorium di via Altipiano d’Asiago. Ma Santini ha parlato anche della riforma del mercato del lavoro, di apprendistato e di politiche attive del lavoro.

TROPPO FACILE STARE ALLA FINESTRA
“I problemi sono grandi – ha detto Santini – coinvolgono i partiti, le istituzioni, l’economia. Ritardi storici impongono oggi maggiore determinazione nell’affrontare le difficoltà. Troppo facile stare alla finestra e dire che niente va bene: ognuno è chiamato a fare la propria parte”.

GOVERNO E SINDACATI
“Il Governo faccia la propria: sulle infrastrutture, sul piano energetico, sugli investimenti, sulla riqualificazione della pubblica amministrazione evitando sprechi politici e gestionali perché non è vero (come dimostra la ricerca della Cisl Fp) che sono i dipendenti a far aumentare le spesa pubblica. Noi organizzazioni sindacali faremo sicuramente la nostra, a cominciare dalla contrattazione territoriale e aziendale”.

PRODUTTIVITA’
“Sul rilancio della produttività – ha spiegato Segretario generale aggiunto della Cisl – attendiamo un segnale dall’Esecutivo, che dovrebbe andare verso la detassazione del salario di produttività e la detassazione a favore delle aziende che investono in innovazione”.

MERCATO DEL LAVORO
“Dobbiamo punture decisamente su una priorità: l’occupazione giovanile. Vogliamo un utilizzo vero del contratto di apprendistato che può essere anche un’utile strumento per le persone che perdono lavoro in età matura e fanno fatica a reinserirsi in nuove attività produttive. Contestualmente bisogna lavorare sulle politiche attive del lavoro, per aiutare le persone a ritrovare un’occupazione. L’Italia deve ritrovare la volontà di ricostruire con umiltà, trovando risorse per lo sviluppo”.