Il 18 ottobre prossimo è stata indetta una giornata di mobilitazione nazionale nella quale i lavoratori agricoli e della cooperazione interessati al rinnovo dei contratti effettueranno 8 ore di sciopero. A proclamarla oggi sono state le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil riunite oggi in assemblea a Roma. Obiettivo della mobilitazione è sbloccare i rinnovi contrattuale del settore. Oltre un milione di lavoratori – consorzi di bonifica, associazioni degli allevatori, impiegati agricoli, operai agricoli, della cooperazione e dei forestali – attendono da quasi un anno la definizione dei nuovi scaduti.
IN AGRICOLTURA IL CONTRATTO PROVINCIALE E’ TUTTO
“Parliamo di 95 contratti provinciali scaduti da 9 mesi – ha detto Augusto Cianfoni, Segretario generale della Fai Cisl –e che rappresentano circa 70.000 lavoratori fissi e circa 900.000 a tempo determinato e stagionali. Lavoratori che sono senza contratto in un settore in cui la retribuzione e i livelli professionali vengono definiti esclusivamente dai contratti provinciali da rinnovare”.
IL DIALOGO NEGATO
Il rinnovo di questi contratti ha lo scopo di tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni, di regolare la produttività e di organizzare la bilateralità. Tanti gli impegni che le Parti contrattuali hanno condiviso a livello nazionale, ma che oggi non si concretizzano in un costruttivo confronto perché le Organizzazioni professionali degli agricoltori rifiutano il negoziato.
LO SCIOPERO E LE ASSEMBLEE REGIONALI
Per queste ragioni l’Assemblea romana ha deciso di proclamare una prima giornata nazionale di mobilitazione con sciopero di 8 ore per il 18 ottobre. Spiega ancora Cianfoni: “In quel giorno, se non dovessimo registrare nuove disponibilità di Coldiretti, Confagricoltura e Cia che si comportano come nelle peggiori tradizioni di un sindacalismo antagonista e corporativo, si svolgeranno 6 grandi assemblee interregionali di denuncia e protesta. Il sindacato non si sottrae alle responsabilità ed al riconoscimento della crisi che sta attraversando il nostro Paese e l’agricoltura italiana, ma questa va verificata e trova soluzione in un costruttivo rapporto al tavolo di rinnovo dei contratti per dare risposte alle imprese e ai lavoratori mediante soluzioni condivise e responsabili”.